
Cronaca / Valle Seriana
Sabato 27 Febbraio 2016
Provincia di Bergamo invasa dalle slot
Guarda la mappa Comune per Comune
Se le piccole storie possono diventare un modello per tutti, vale la pena trasgredire la regola giornalistica che impone “la notizia alla prima riga” per citare Luca Padoa. Chi è? 29 anni, padre di tre figli e il coraggio di rinunciare a una parte degli incassi del suo bar in via Bianzana, a Bergamo, togliendo le slot machine.
Bergamo
«Mi sono posto il problema – ha raccontato a L’Eco di Bergamo settimana scorsa -, nel vedere persone che letteralmente si giocavano lo stipendio in questo modo». Nel resto della Bergamasca, dalle valli alla Bassa, sono in pochi a seguire l’esempio. Parlano i dati disponibili sul sito dei monopoli di Stato che ha aggiornato l’elenco delle autorizzazioni concesse a baristi ed esercenti: in provincia i “punti slot”, così come vengono chiamati nella dicitura ufficiale, sono circa 1600. Attenzione, ogni punto può avere una, due, dieci o venti slot. Infatti secondo le ultime stime le “macchinette mangiasoldi” sono circa 6700 nella sola Bergamasca. Una ogni 165 abitanti. Per fare un paragone statistico si possono citare i posti letto negli ospedali bergamaschi: 4422, uno ogni 250 abitanti.
Abbiamo realizzato la mappa dei punti slot autorizzati in provincia di Bergamo divisi Comune per Comune. Le aree colorate di un rosso più intenso sono quelle con più punti slot per abitanti. I territori in verde potrebbero essere ribattezzati “slot free”, dove nessuno ha inviato richiesta per l’installazione di slot machine. La mappa è interattiva e navigabile. Passando il cursore sopra ogni Comune si possono scoprire quanti punti hanno ricevuto il via libera dallo Stato e il conseguente rapporto con il numero dei residenti.
Ecco la classifica dei Comuni con il rapporto tra abitanti e punti slot più elevato. Come si può vedere in modo chiaro dalla mappa, ci sono aree più sensibili al tema e altre meno. L’Isola bergamasca, ad esempio, non è “invasa” come le valli dove il dato è condizionato dalle presenze turistiche non considerate alla voce “residenti”.
In attesa che il Parlamento affronti il tema con una riorganizzazione incisiva, nei singoli territori cresce la consapevolezza di un problema che va fronteggiato in modo diretto. Ecco allora farsi avanti campagne di sensibilizzazione, provvedimenti urbanistici che premiano chi decide di liberarsi delle slot, incontri con i giovani. Con la speranza che sempre più baristi si pongano lo stesso problema del coraggioso Luca Padoa. Sarebbe una buona occasione per far saltare il tappo alla bottiglia della festa.
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Marco Casetta
9 anni, 3 mesi
Per legge il gioco d'azzardo deve restituire una precentuale delle giocate (payout) al giocatore stesso. Ovviamente la percentuale è inferiore al monte complessivo giocate. Per questo la massa dei giocatori sarà inevitabilmente perdente. Il software è tarato per far conseguire comunque una vincita al "banco", chiamiamolo così. Nello stesso tempo le informative (false) ci dicono che le uscite sarebbero dipendenti da un meccanismo casuale. Ma se il sotware è tarato per restituire una percentuale inferiore al monte-giocate, come si fa a dire che le uscite sono casuali? Non giocate a queste schifezze. Non potete vincere. il bisogno di gioco piuttosto si esprima in un bel gioco di società, a scacchi, a dama, tirando fuori i bei giochi anche della nostra infanzia...ce ne sono un'infinità, oppure i giochi moderni, le battaglie simulate...i soldatini: ci sono un'enormità di divertimenti
claudio locatelli
9 anni, 3 mesi
ho letto per intero l'articolo odierno sullo sdegno di Palafrizzoni circa il reddito dei bergamaschi sperperato nelle slot, gratta e vinci e compagna cantante. Casetta ha perfettamente ragione, andate a vedere chi fa parte della lobby politica trasversale che si oppone alla stretta necessaria per limitare il fenomeno...che sorprese....Sanchez chiarisca inoltre come può mettersi contro il ministero del Tesoro e quello delle Finanze che vedono la tassazione del gioco d'azzardo, seppure vergognosamente minima rispetto a quella applicata ai carburanti, una manna per il deficit dello Stato...ripeto: lo Stato dapprima crea patologia (ludopatia), scardina le famiglie con i drammi conseguenti (povertà e debiti) ed in seguito istitutisce gli appoggi psicomedici nei Sert???? Stato vigliacco....a dir poco
Marco Casetta
9 anni, 3 mesi
Lobbies potentissime ungono i politici per promuovere il gioco d'azzardo. Loro sono il problema.
fabio chinelli
9 anni, 3 mesi
Che tristezza! Rispetto per il barista di via Bianzana, ma credo che resterà un caso isolato e perderà dei clienti, lo stato ormai attinge a piene mani dalle slot, più che dal Lotto e gratta e vinci, inutile sperare in una legge che le regoli. sarò pure bastardo ma quando fanno spaccate nei bar per svaligiarle non riesco a dispiacermi per il proprietario.
Giulio Casari
9 anni, 3 mesi
Ma i "gratta e vinci" piuttosto .. perché non se ne parla mai?
Ignazio Cottafava
9 anni, 3 mesi
Il gratta e vinci non crea gravi dipendenze come le slot.
Giulio Casari
9 anni, 3 mesi
Cottafava la invito a prendere visione da pag. 674 della "Relazione Annuale al Parlamento su droga e dipendenze 2015" (pubblicato su politicheantidroga.gov.it). Vedrà che in ambito ludopatia la fanno da padrone le scommesse e i gratta e vinci ...del tipo 60-70 % contro il 20% delle slot/vlt.
claudio locatelli
9 anni, 3 mesi
non sono i baristi che devono porsi il problema e lo sa bene, caro redattore!!! il problema deve porselo lo Stato vigliacco che crea un sacco di dipendenza a padri e madri di famiglia assai deboli e a pensionati che si giocano il pane quotidiano alle maledette macchinette...il problema deve essere posto, perchè purtroppo da sola non ci arriva povera ministra della salute Lorenzin che, invece di tagliare i trasferimenti pere la Sanità, dovrebbe far la voce grossa con il Pinocchione fiorentino perchè questo sistema di gioco sia reso illegale in tutta Italia. Invece parlano e parlano di ludopatia istituendo preso i Sert l'appoggio psicomedico per i dipendenti dal gioco...è ridicolo, prima incoraggiano le patologie e poi cercano di contrastarle...il Vangelo li definirebbe FARISEI...il cittadino con un minimo di cervello li chiamerebbe per nome: ASINI !!!!! senza offesa per i nobili equin
Giuseppe Re
9 anni, 3 mesi
Al rogo.
Martino Gamba
9 anni, 3 mesi
Metterei lei al rogo... C e gente che lavora in quel settore, dal gestore del bar a quello delle slot alle fabbriche produttrici di schede, mobili, e accessori vari... Ha idea a quanti lavoratori resterebbero a casa senza un lavoro?
Ignazio Cottafava
9 anni, 3 mesi
Quindi, Martino Gamba, legalizziamo mafia e camorra che sono due opere caritatevoli e danno così tanto lavoro che fare impallidire il settore delle slot.
VALTER BENZONI
9 anni, 3 mesi
Lo Stato è il primo "spacciatore"!!! Incredibile!!!