Nuove testimonianze sul caso di Piario
Da giovedì le prime cinque autopsie

Altri familiari di degenti dai carabinieri: da giovedì le 5 autopsie, forse le prime di una lunga serie. Ed emergono nuovi racconti.

«Mentre vegliavo un mio parente ricoverato, in effetti un’infermiera si era avvicinata a un vicino di letto e gli aveva iniettato qualcosa. Sul momento non ci ho pensato ma, dopo quello che è saltato fuori, penso possa essere importante». È una delle testimonianze che i carabinieri di Clusone stanno raccogliendo tra i familiari di ex degenti del reparto di Medicina dell’ospedale Locatelli di Piario.

Testimonianze importanti, le loro, ai fini dell’inchiesta che vede indagati, da fine dicembre, l’infermiera (ora in aspettativa) Anna Rinelli, 42 anni, di Piario, accusata di omicidio preterintenzionale, e, da mercoledì, la sua caposala Paola Bosio, 53 anni, di Oneta, il primario della Medicina Sergio Lazzaroni, 65 anni, di Carobbio degli Angeli, e altri otto medici del reparto: Cesarina Bendotti, 54 anni, di Oneta; Santo Furneri, 47 anni, di Songavazzo; Elena Pezzali, 52 anni, diCasazza; Marino Lorenzi, 53 anni, di San Paolo d’Argon; Giosuè Ghilardi, 58 anni, di Montello; Pasquale Maietta, 59 anni, di Clusone; Francesca Saltalamacchia, 47 anni, di Seriate; Elisa Banfi, 46 anni, di Concorezzo (in provincia di Monza e Brianza).

La coordinatrice infermieristica e i nove medici dovranno rispondere dell’accusa di concorso colposo in omicidio preterintenzionale e potranno, in questo modo, far partecipare un proprio perito alle autopsie, che saranno effettuate a partire da giovedì prossimo.

Si tratterà di un viaggio a ritroso nel tempo, dalla fine dello scorso ottobre a dicembre 2014, che apre ferite dolorose in chi resta. Tra i parenti dei sei deceduti nel reparto di Medicina molti si sono opposti, ovviamente invano.

Leggi le due pagine di approfondimento, con le storie e le testimonianze: per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 5 febbraio

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