Niente scavi basta un radar
Castione, a caccia di segreti archeologici

In località Castello nuovi studi sulle tracce di un insediamento che risalirebbe all’età del bronzo. Il «georadar» permette di scansionare il terreno senza scavi. Il sindaco: «Se c’è qualcosa, area da valorizzare»

La località Castello a Castione della Presolana torna al centro dell’attenzione degli studiosi: grazie alle nuove tecnologie si cercheranno le tracce di un antico insediamento che potrebbe risalire all’età del bronzo. Coinvolte la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Brescia e l’Università di Pavia. Non è una novità che Castione della Presolana possa nascondere nel sottosuolo le tracce di un antichissimo villaggio, nel 1941 infatti, proprio nella zona del Castello, vi furono i primi ritrovamenti quando l’11enne Natale Migliorati, padre dell’attuale primo cittadino Angelo, si imbattè in antiche sepolture e sempre in quegli anni furono trovati nella zona resti di vasellame e reperti in metallo risalenti all’età del Ferro e del Bronzo

(tra questi c’erano fibule, monete romane di cui una probabilmente di Settimio Severo, un frammento di epigrafe sacra dedicata a Mercurio, una lancia, corredi funerari, una lama di pugnale, due spade, di cui una in bronzo e l’altra della seconda metà dell’età del Ferro). Il piccolo Natale riferì al curato don Rocco Zambelli del ritrovamento di alcuni cocci e di una spilla di bronzo in una caverna, una scoperta che diede l’impulso alle ricerche e a nuovi ritrovamenti nella zona proseguiti poi da don Giulio Gabanelli e in seguito da numerosi studiosi archeologi e paleontologi da tutta Europa.

Oggi alla Soprintendenza dei Beni Archeologici di Brescia, presente lunedì a Castione della Presolana per un sopralluogo, si aggiunge anche l’interesse dell’Università di Pavia: «Ho incontrato la dottoressa Cristina Longhi della Sovrintendenza per i Beni Archeologici di Brescia per lo studio dell’area del Castello – ha spiegato il primo cittadino di Castione Angelo Migliorati –. La novità è che sarà coinvolto un ricercatore dell’Università di Pavia che ha fatto la tesi proprio sui ritrovamenti nella zona del Castello di Castione. Intenzione dell’amministrazione comunale è studiare e riscoprire questa importante area dove un tempo abitavano i nostri antenati, il popolo degli Euganei. Abbiamo concordato come prima cosa di scoprire cosa c’è sotto, se vi sono ancora tracce del villaggio preistorico o altro».

Il primo passo sarà dunque l’indagine dell’area con georadar, una tecnologia che vent’anni fa, ai tempi del precedente mandato di Migliorati, non era disponibile. «L’idea di approfondire cosa c’è sotto l’area del Castello ed eventualmente pianificare una valorizzazione dell’area stessa è un progetto che cullo da tempo – ha precisato Migliorati – vent’anni fa non era possibile, avremmo dovuto scavare tutta l’area, che è di proprietà privata, senza poi avere la certezza di trovare qualcosa. Siamo in contatto con una società specializzata, con il georadar potremo scandagliare l’intera area interessata e scoprire se sotto vi è conservato qualcosa e dove. Avremo una scansione in profondità del terreno (fino a circa 4/5 metri al di sotto della superficie) e la restituzione in 3D di quando viene individuato».

Gli archeologi sapranno poi commentare le immagini e stabilire se e come procedere. I passi successivi potrebbero includere poi l’acquisizione delle aree (circa 40mila metri quadrati di terreno) e l’inizio di scavi mirati. «Per il nostro territorio sarebbe una svolta – ha detto il primo cittadino – stiamo anche dialogando con la Regione. Se la ricerca darà esito positivo pensiamo ad un grande progetto culturale e turistico, che preveda anche la ricostruzione di un villaggio tipo e spazi per la didattica». La zona del Castello si trova su uno sperone roccioso non lontano dall’abitato e può essere raggiunta imboccando la via Castello dal ponte posto poco dopo il centro di Castione.

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