L’ultimo saluto al volontario della Cri
«Una vita donata agli altri, grazie»

Folla nella chiesa di San Sisto a Colognola per l’ultimo saluto a Maurizio Brambilla, il volontario morto sulla Presolana per un malore.

È stato ricordato per il suo servizio da volontario nella Croce Rossa ma anche come collega per tanti anni in ferramenta, come padre e marito sempre presente. Una folla di una centinaio di volontari del Comitato della Croce Rossa di Bergamo e di varie delegazioni provinciali ha dato l’ultimo saluto nella mattinata di giovedì 31 ottobre a Maurizio Brambilla , il volontario della Croce rossa colpito da un infarto sabato 27 ottobre in Presolana e deceduto il giorno successivo in ospedale. Il funerale del pensionato 56enne è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di Colognola nella mattinata di oggi. Tre ambulanze hanno scortato il feretro fino alla parrocchiale di San Sisto e sono stati i suoi colleghi più stretti della Cri a portare la bara in chiesa. Per lui è stato allestito anche il picchetto con quattro volontari. Tra i presenti anche gli amici dell’hockey, uno sport che Maurizio praticava e amava molto: al termine della cerimonia funebre hanno sollevato le mazze da hockey in alto battendole le une contro le altre fuori dalla chiesa quasi come un applauso. Maurizio Brambilla è stato ricordato nell’omelia di don Luca Della Giovanna, ma anche dai presidenti provinciali della Cri e dell’Aido oltre che dalla moglie e dalla figlia.

Maurizio Brambilla era in pensione da pochi mesi, dopo aver lavorato per anni come commesso di una ferramenta in via Ghislandi a Bergamo: era anche volontario della Croce rossa e sabato 26 ottobre stava camminando sul sentiero denominato «Calvario» che dal Passo della Presolana porta a Cappella Savina insieme ad alcuni amici e colleghi della Cri per raggiungere Bivacco Città di Clusone, dove era in programma la posa della statua della Madonna dei Piccoli. A un tratto si è sentito male e si è accasciato a terra. Subito si sono precipitati alcuni sanitari che si trovavano in montagna per l’evento e i tecnici del Soccorso alpino.

Tutti si sono prodigati per salvare la vita al volontario, alternandosi con massaggio cardiaco e insufflazioni di aria con il pallone «ambu» fino all’intervento dell’equipaggio del 118, inviato dalla centrale Soreu alpina a bordo dell’elisoccorso, decollato da Bergamo. Il pensionato non si è più ripreso ma, una volta stabilizzate le sue condizioni, è stato caricato a bordo del velivolo e trasferito in codice rosso al «Papa Giovanni» di Bergamo, nel reparto di Cardiologia, in Terapia intensiva. Domenica mattina, purtroppo, la notizia che Maurizio non ce l’ha fatta e che i famigliari hanno acconsentito all’espianto degli organi.

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