La zona rossa slitta
Ecco cosa succederà

Verrà istituito un centro di coordinamento soccorsi in prefettura e, sempre nel corso del Comitato, sarà valutata la richiesta dell’Esercito per il controllo dei varchi d’accesso ai paesi considerati zona rossa.

È slittato il decreto ministeriale che avrebbe dovuto istituire la zona rossa nei comuni di Alzano e Nembro. La decisione è attesa nei prossimi giorni e detterà una serie di divieti, sospensioni e deroghe a livello generale che saranno poi messe a punto dalla prefettura. Una volta emanato il decreto, infatti, il prefetto convocherà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e delle istituzioni per applicare nel concreto i dettagli del provvedimento, sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario sia per quello dell’ordine pubblico. Verrà istituito un centro di coordinamento soccorsi in prefettura e, sempre nel corso del Comitato, sarà valutata la richiesta dell’Esercito per il controllo dei varchi d’accesso ai paesi considerati zona rossa. Il decreto, verosimilmente, ricalcherà quello già emesso per i paesi del Lodigiano e di Vò e riguarderà circa 25 mila persone.

Per le aree interessate dal contagio sono previsti il divieto di allontanamento e di accesso, la sospensione di manifestazioni di qualsiasi tipo, la chiusura di scuole e università e dei musei, la quarantena per chi ha avuto contatti stretti con casi confermati di malattia, la chiusura delle attività commerciali escluso quelle per l’acquisto di beni di prima necessità, la chiusura o limitazione degli uffici pubblici, la sospensione delle attività lavorative per le imprese, a esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità e di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare. Eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina sono sospesi in luoghi pubblici e privati in tutti i comuni luogo di contagio. Sospesi i viaggi di istruzione in Italia o all’estero fino al 15 marzo; sospese le procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni.

C’è poi l’obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall’azienda sanitaria competente; la sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti; la sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell’area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell’area. Negli stessi comuni, il prefetto, d’intesa con le autorità competenti, può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l’allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari e le attività non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante e animali.

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