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Cronaca / Valle Seriana
Domenica 15 Aprile 2018
La vita con le protesi a passo di valzer
«Ballare è una conquista di libertà»
La storia di Renato Visinoni. Salvato dalla setticemia, ma ha perso braccia e gambe. «Le difficoltà si possono superare».
Un due tre, un due tre... è il passo base del ballo liscio, una rapida sequenza di movimenti dei piedi che impacciano chi non è abituato al ritmo della musica e anche chi non se la sente di mettersi in gioco, per la paura di apparire goffo e impacciato. Per quanti invece hanno scoperto che la vita è il bene più prezioso che abbiamo e che una vita per essere bella deve essere piena di relazioni, il ballo può diventare uno straordinario strumento di incontro e di comunicazione. Lo sa bene Renato Visinoni, cinquantaseienne di Castione della Presolana, che da otto anni vive con quattro protesi al posto delle sue braccia e delle sue gambe: dopo essere stato il primo in Italia, nelle sue condizioni, ad ottenere una regolare patente di guida, da qualche tempo ha riscoperto anche la passione giovanile per il ballo liscio.
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Alcuni mesi fa ha iniziato a frequentare la «Scuola di ballo Mery» a Vertova e la grazia e la leggerezza con cui oggi si muove in pista, quando indossa camicia e gilet, pantaloni e scarpe eleganti, non lasciano certo immaginare che sotto ci siano protesi in titanio, plastica, carbonio e acciaio. La sua storia è stata ripercorsa in un video che circola in rete, realizzato da Beppe Locatelli e Gigi Pezzoli, che lavorano insieme per piccole produzioni televisive, il primo come conduttore e il secondo come tecnico factotum.
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«Dire che la mia vita è affascinante – racconta Renato Visinoni a L’Eco di Bergamo – è eccessivo, anche se mi rendo conto che per chi mi osserva e ha voglia di ascoltarmi rivela alcuni aspetti che oggi rischiano di non essere considerati nella loro giusta importanza, come la forza di carattere, la voglia di superare i problemi della vita, la fiducia nelle persone che mi vogliono bene e che mi stanno vicine».
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