La gita scolastica? 150 km a piedi
A Gazzaniga il prof lancia la sfida

Un’esperienza nuova e affascinante, una sfida lanciata grazie al docente di scienze motorie Carlo Filisetti e raccolta con convinzione da un gruppo di arditi poco più che diciottenni, prossimi alla maturità.

Da Firenze a Siena in cinque giorni, fra tante bellezze artistiche e con l’entusiasmo di un gruppo di studenti. Il viaggio d’istruzione di undici allievi di classe quinta (indirizzo meccatronica) dell’Istituto Statale di Istruzione Secondaria (ISISS) Valseriana di Gazzaniga ha seguito, a prima vista, lo schema comune a molte scuole superiori, con una variante di non poco conto: il viaggio l’hanno fatto a piedi.

«Dopo aver raggiunto Firenze in treno - raccontano i ragazzi - abbiamo percorso 150 chilometri in cinque giorni, rigorosamente a piedi con lo zaino in spalla e l’aggiunta per qualcuno anche della chitarra». Certamente si tratta di un viaggio d’istruzione del tutto insolito, che ha visto i ragazzi impegnarsi lungo la via Francigena, nel tratto che da San Miniato raggiunge Siena, all’interno del più grande contesto dell’antica via dei pellegrini che in Italia inizia dal Gran San Bernardo e raggiunge Roma. I ragazzi hanno dormito e mangiato nei monasteri che hanno dato loro accoglienza, con un’unica deviazione a Poggibonsi, per visitare l’azienda agricola «Le Fonti» di proprietà della famiglia Imberti di Fiorano al Serio, che in Val Seriana ha una propria attività a poche decine di metri dall’ISISS.

«Avrei voluto essere con loro - conferma il dirigente scolastico dell’ISISS Alessio Masserini - ma non mi è stato possibile per gli impegni scolastici, a cominciare dal cantiere per la creazione delle nuove aule. Ogni sera però ho ricevuto un resoconto della giornata e qualche foto, ricambiando con qualche raccomandazione e sprone ad andare avanti determinati. I ragazzi hanno spostato in alto l’asticella, andando oltre. L’esperienza è stata importante dal punto di vista fisico, ma tocca in profondità aspetti morali. Oggi molti si cimentano in cammini prolungati, come a Santiago di Compostela, riproponendosi la ricerca di se stessi e del proprio vivere. I ragazzi si sono messi in gioco per un’esperienza che ha dell’insolito, per nulla legata ai canoni sfruttati e un po’ già visti dei viaggi d’istruzione».

Da buoni futuri tecnici, gli studenti seriani hanno misurato i chilometri (circa 150) ma anche i passi (ben 200.000), contati uno per uno con uno strumento di ultima generazione. Non sono mancate le vesciche, i momenti di dubbio («ma chi ce lo ha fatto fare?»); a prevalere sono state però la sincera amicizia e l’enorme soddisfazione per aver centrato l’obiettivo, a dispetto di qualche diffidenza e scettismo circolati, in maniera del tutto giustificata, anche fra le famiglie. «Il senso educativo che questa avventura lascia in eredità - sottolinea il docente Carlo Filisetti - lo scopriremo interrogando questi giovani tra qualche anno. Siamo convinti che la scuola debba trovare occasioni utili per proporre esperienze complesse, che mettano alla prova in modo pieno i ragazzi ed elevino il loro sguardo ad orizzonti di reale impegno. Le soddisfazioni conseguenti saranno sempre proporzionate».

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