Il virologo Crisanti in Procura a Bergamo
È consulente pm: «Risultati in 90 giorni»

Andrea Crisanti farà parte del pool voluto dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota per far luce sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.

Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, è giunto attorno a mezzogiorno di lunedì 22 giugno in Procura a Bergamo per un colloquio con i magistrati che si occupano delle inchieste sulle conseguenze del coronavirus nel Bergamasco. Nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi che Crisanti potesse essere nominato consulente della procura che ha aperto numerosi fascicoli: uno sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio di marzo, l’altra sulla chiusura e la successiva riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo.

Nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa i pm bergamaschi, nei giorni scorsi, avevano sentito come persone informate sui fatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri della Salute e dell’Interno Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, il presidente della Regione Lombardia. Attilio Fontana e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

«Spero di fare bene anche qui, non so se sarò in grado». E’ quanto ha dichiarato ai giornalisti il virologo Crisanti fuori dalla Procura. «Se all’ospedale di Schiavonia avessimo fatto come ad Alzano, sarebbe stata una strage», ha commentato.

Uscendo dalla Procura, il virologo ha poi sottolineato: «Ho ricevuto quattro quesiti sull’ospedale di Alzano e sulla zona rossa, non sulle Rsa. Mi avvarrò della collaborazione di esperti di statistica. Mi sono preso 90 giorni di tempo per consegnare risultati».

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