Evade, finisce nei rovi, lo aiutano
e lui morde i carabinieri: va in cella

Evade dalla comunità dove era ai domiciliari, a Castione. Fugge alla vista dei carabinieri, resta incastrato tra i rovi e, dopo che i militari lo hanno aiutato a liberarsi, morde uno di loro e ingaggia una colluttazione per cercare di continuare la fuga.

Inutilmente. Un ventenne di origini ucraine, con diversi precedenti e un procedimento in corso per maltrattamenti (per questo, aveva la misura cautelare dei domiciliari) è stato arrestato mercoledì mattina dai carabinieri di Clusone per evasione, resistenza e lesioni pluriaggravate. Per lui è arrivato l’aggravio prima della convalida per l’ultimo arresto: è stato portato in carcere.

I fatti di mercoledì 27 novembre, come ricostruito in aula, sono scaturiti da una lite che il ragazzo ha avuto la sera prima con un altro ospite della struttura. Lite culminata con l’ucraino che ha sferrato un pugno all’altro. Quando i responsabili gli hanno comunicato che sarebbe stato in punizione, lui ha deciso di andarsene, anche se «sapevo che stavo evadendo», ha dichiarato in tribunale, assistito dall’avvocato Alessandro Turconi. Assicurando però che, quando è stato «intercettato», stava per rientrare. Sulle lesioni ai militari (2 e 7 i giorni di prognosi) si è limitato ad affermare: «Non ho dato due morsi, ma solo uno. L’altro carabiniere si è fatto male da solo». Arresto convalidato, si torna in aula il 4 febbraio.

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