Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 18 Marzo 2021
Era con Umberto sul Monte Farno
Dopo l’appello trovata la cagnolina
Ha vegliato sul padrone, Umberto Savoldelli, 67 anni di Gandino, scivolato in un dirupo e morto sul colpo mentre percorreva un sentiero del Farno.
Umberto Savoldelli, 67 anni di Gandino, è scivolato mentre percorreva un sentiero sul Farno, cadendo per circa 150 metri lungo un pendio e morendo sul colpo. Il dramma si è consumato attorno alle 16 di mercoledì 17 marzo: Savoldelli era in compagnia di un’amica. Con loro anche l’inseparabile cagnolino della vittima. I due amici stavano percorrendo il sentiero delle Cimette, uno dei percorsi attorno al rifugio Parafulmine, particolarmente frequentati sia con la bella stagione, sia d’inverno. E Umberto Savoldelli ne era un grande frequentatore, perché appassionato di montagna e in particolare del territorio attorno al suo paese.
Del tutto improvviso il dramma: il sessantasettenne a un certo punto ha messo un piede in fallo ed è scivolato verso valle in un punto piuttosto scosceso del sentiero. In pochi istanti Savolelli è ruzzolato, finendo in fondo al pendio, dopo circa 150 metri. Un volo che si è rivelato fatale. L’allarme è stato lanciato dalla donna che era con lui: quando lo ha visto cadere, lo ha chiamato nella speranza che si fosse fermato, cosciente, poco più a valle. Non ottenendo risposta, si è calata nel pendio, non senza difficoltà, e lo ha raggiunto in fondo a un dirupo.
A quel punto, vista la gravità della situazione, la donna ha chiamato il 112 e indirizzato i soccorritori verso il punto in cui era caduto il compagno d’escursione. Purtroppo l’équipe medica giunta in zona a bordo dell’elicottero del 118 non ha potuto far altro che constatare la morte di Savoldelli, causata dalle numerose fratture riportate nella caduta.
Pensionato da alcuni anni, aveva lavorato al Tappetificio Radici. E in passato era stato anche volontario della Croce rossa. «In paese lo si vedeva sempre in compagnia del suo cagnolino – ricorda il parroco don Innocente Chiodi – ed era una persona sempre affabile, che sorrideva sempre quando lo si incrociava». Poi il dramma nel dramma: si sono perse le tracce della piccola cagnolina Dea: il canile di Colzate ha lanciato un appello social per ritrovarla nel pomeriggio di giovedì 18 marzo. E in serata, grazie al tam tam in rete, il ritrovamento.
Anche la Protezione civile squadra antincendio boschivo Valgandino si è subito attivata, su segnalazione dei familiari del defunto, per cercare la cagnolina dispersa. Le squadre, per un totale di otto volontari, sono state impegnate fino alle 20 percorrendo tutto il territorio nei dintorni del punto dell’incidente. Le ricerche sono avvenute anche tramite l’uso di un drone di un ragazzo che si è reso disponibile.
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