Elena da Parre a Roma
«Interprete» delle speranze dei migranti

Vicesindaco di Parre dal 2014, si è dimessa per il nuovo lavoro in un’Organizzazione internazionale. Da Roma gestisce le visite mediche e i trasferimenti.

«Questo non è un film. Son solamente uomini che varcano i confini, uomini con donne vecchi con bambini». Come per Fiorella Mannoia che ha dato voce alla canzone scritta da Frankie Hi-Nrg, anche per Elena Imberti i grandi flussi migratori del terzo millennio non sono un film. Il mondo della migrazione è diventata la sua scelta di vita e lei, giovanissima vicesindaco di Parre, ha dovuto scegliere di lasciare la carica che ricopriva dal maggio 2014, «una decisione che da un lato mi rammarica perché quella in Comune è stata un’esperienza che mi ha fatto scoprire un mondo, dietro al paesino in cui sono cresciuta. Dall’altro, è stato un passaggio obbligato, previsto dallo statuto dell’organizzazione intergovernativa per cui da due settimane lavoro».

Elena, 29 anni con alle spalle laurea triennale in comunicazione interlinguistica applicata e poi magistrale in traduzione specialistica e interpretazione di conferenza (110 e lode il voto finale per entrambe) all’Università di Trieste, un master in Diritti umani e gestione dei conflitti alla Scuola Sant’Anna di Pisa per il quale tra due settimane discuterà la tesi sulle cliniche mobili in Caucaso, si trova già a Roma, nell’ufficio dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Da Parre a Roma, con lo sguardo a Pozzallo, Lampedusa e all’intero Mediterraneo, la giovane Elena inizia una nuova avventura. Mamma Antonietta e i fratelli tifano per lei, il sindaco Cominelli pure: «Una persona speciale ha scelto la strada giusta per il suo futuro – commenta –. Per noi di “Parre C’è” è stata un gioiello prezioso e di un valore inestimabile. Certi che brillerai sempre più ti facciamo gli auguri per tutto».

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