Ecco il video della notte del delitto
Nuovi dettagli sull’omicidio di Albino

Il primo era stato arrestato il 26 maggio a Pskov, città nel nord-ovest della Russia, mercoledì mattina anche il secondo presunto assassino è finito in manette: Ivan Hromei, ucraino di 28 anni, è stato fermato a Mosca in casa di alcuni conoscenti.

È accusato di avere ucciso Vasyl Nykolyuk, ucraino di 32 anni che abitava in via Berizzi a Bergamo e il cui corpo fu trovato l’11 ottobre 2015 nei boschi sopra Albino, nel bagagliaio di quello che restava della sua Opel Vectra data alle fiamme. Su di lui pendeva un mandato di cattura europeo emesso dal gip Vincenza Maccora il 3 marzo scorso insieme a quello del complice Vasyl Bilohan, 25 anni, detto «il Piccolo» per via della statura, arrestato due mesi fa.

I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo e della Compagnia di Clusone li avevano identificati entrambi grazie alle riprese di diverse telecamere. A far concentrare i sospetti su di loro la repentina fuga in Ucraina: Bilohan, clandestino, aveva un decreto di espulsione che lo costringeva a rimpatriare il 13 ottobre, ma prima del delitto aveva contattato un avvocato per presentare ricorso. Poi, improvvisamente, aveva cambiato idea ed era partito con Hromei, pagando di tasca propria i biglietti. I due hanno trascorso un periodo in Ucraina per poi trasferirsi in Russia, dove la polizia li ha intercettati e catturati. Sono entrambi in attesa di essere estradati.

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Gli inquirenti, coordinati dal pm Antonio Pansa, con un lavoro certosino di verifica delle telecamere pubbliche e private sono riusciti a ricostruire i movimenti dei due presunti killer da quando sono usciti dalla discoteca «Open Space» di Curno fino a quando hanno preso ad Albino il tram delle valli.

Il 10 ottobre i tre connazionali passano la serata all’«Open Space» di Curno in compagnia di altri amici, uomini e donne. Le telecamere li inquadrano mentre escono dal locale verso le 5,30. Salgono sulla Vectra di Nykolyuk e si dirigono verso Stezzano, nell’appartamento di Bilohan in via Zanchi dove erano stati prima di andare in discoteca. In auto scoppia una lite a causa dei debiti di gioco contratti dal «Piccolo», che ha la passione per le scommesse sportive. I tre sono nuovamente inquadrati al distributore Agip alle porte di Stezzano, dove scendono dall’auto continuando a litigare.

La discussione degenera nell’abitazione di via Zanchi, dove Nykolyuk viene picchiato e tramortito. Bilohan e Hromei lo caricano nel bagagliaio della Vectra e guidano fino ad Albino. Le telecamere li riprendono alle 8,30 in via Pradella: si stanno dirigendo in via Santissima Trinità, dove poco dopo danno fuoco all’auto. Alle 8,45 una telecamera esterna alla stazione della Teb li inquadra mentre si incamminano verso la fermata del tram, che prendono alle 9,04 per arrivare a Bergamo (ripresi anche in questo caso).

L’auto in fiamme, con il suo macabro contenuto, verrà ritrovata verso le 8,30. Per identificare Vasyl Nykolyuk sarà necessario ricorrere al Dna: il muratore, incensurato, regolare in Italia da dieci anni, viveva con la moglie e un bimbo di quasi due anni a Bergamo.

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