«Danilo un esempio per tutti noi»
La Pro loco di Ardesio ora ha il suo nome

«La vita di Danilo Fornoni sia per noi scuola di vita». Con queste parole si è conclusa la cerimonia con la quale la Pro loco di Ardesio ha intitolato la sua sede al giovani morto alla vigilia dello scorso Natale.

«Il tuo sorriso illuminerà per sempre questa sala». Questa la scritta riportata dalla targa che, su richiesta della Pro loco e per volontà dell’amministrazione comunale, è stata affissa sabato 9 aprile, all’entrata della sede della Pro Ardesio, alla memoria di Danilo Fornoni, il giovane morto improvvisamente alla vigilia dello scorso Natale. Si è trattato di una cerimonia partecipata e commovente, alla quale hanno preso parte oltre ai giovani della Pro Ardesio con il presidente Simone Bonetti, i ragazzi della scuola media con gli insegnanti e il dirigente Marisa Picinali, la popolazione e tante autorità.

Presente alla cerimonia la mamma Elena Mazzocchi, il papà Raffaele, il fratello Nicola, i nonni Donato e Idalma. Dopo Bonetti, è stata la mamma di Danilo a ringraziare . «Nonostante il dolore che ci attanaglia il cuore – ha affermato – voglio ringraziare Pro loco e Comune che hanno voluto intitolare questa sede a nostro figlio. E grazie a tutti voi che avete condiviso con noi questo momento. Siamo onorati per questa intitolazione: per Danilo e anche per noi la Pro loco era diventata una seconda casa. Qui nostro figlio incontrava i giovani e la gente e cercava di rendersi sempre utile nell’aiutare il prossimo».

Mentre la targa ricoperta da un drappo tricolore è stata scoperta da Gaia Nicoli e Nicole Pistacchio, studentesse di terza media , il sindaco Alberto Bigoni ha voluto ringraziare la Pro loco per l’idea dell’intitolazione e ha sottolineato come «Danilo, nonostante le difficoltà che lo mettevano alla prova, si è speso, senza riserve, per il bene della comunità». Qualità, queste, che sono poi state ribadite sia da don Martino Campagnoni , che ha richiamato la poesia «La Piccozza» di Giovanni Pascoli, sia da don Rossi che ha affermato: «La sua vita è stata e deve essere per tutti noi una scuola di vita».

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