Cronaca / Valle Seriana
Sabato 26 Febbraio 2022
«Dalle Ande alle Alpi, così siamo finiti a Bani di Ardesio»
Storia Una famiglia con quattro figli ha lasciato l’Argentina per andare a vivere in Val Seriana.
È lontana ora la Patagonia, ben oltre 12.500 chilometri da dove Ivana Pérez ed il marito Silvio Luengo hanno deciso di trasferirsi, insieme ai quattro figli, in cerca di un futuro migliore. Circa una decina di giorni fa l a famiglia argentina è giunta a Bani, frazione di Ardesio , abitata da poco più di una cinquantina di anime, carica di bagagli e speranze, lasciandosi alle spalle l’estate sudamericana.
« L’Italia è sempre stata nel nostro cuore – racconta Ivana, 43 anni –, sia io che mio marito affondiamo le nostre radici nel Bel Paese, con i nonni che sono emigrati molti anni fa in Argentina . Amiamo la cultura locale e ci siamo stati diverse volte come turisti o per gare di ultra trail, sport del quale siamo molto appassionati e che ci ha portato in giro per il mondo. Oltre all’amore per questa terra, da tempo c’era anche il desiderio di dare un futuro migliore ai nostri quattro figli. La situazione in Argentina non è infatti delle migliori, soprattutto dal punto di vista economico, così abbiamo deciso di partire, e siamo arrivati a Bani grazie ad un contatto che avevamo. Non è stata una decisione semplice, ma anche le nostre famiglie l’hanno appoggiata, consapevoli della difficile situazione argentina».
Da tempo c’era il desiderio di dare un futuro migliore ai nostri quattro figli.
«Abbiamo lasciato il nostro lavoro – prosegue Ivana – io da cameriera in una gelateria mentre Silvio come cameriere in un albergo, e siamo partiti con un biglietto di sola andata tra le mani. I nostri figli sembrano entusiasti di questa scelta: Ignacio, 10 anni, e Valentino, 13 anni, giovedì mattina hanno iniziato la scuola ad Ardesio, Florencia, 15 anni, a breve intraprenderà il corso di operatore di panificazione e pasticceria dell’Azienda Bergamasca di Formazione di Clusone, mentre Juan Cruz, 18 anni, partirà alla volta della Francia per lavoro, ma farà poi ritorno in Italia ».
È tutto nuovo e sorprendente per loro, ma si stanno ambientando, e presto probabilmente ci trasferiremo ad Ardesio per essere maggiormente comodi e favorire la loro integrazione con i ragazzi del posto – spiega Ivana –. Anche l’impatto con la nuova scuola è stato molto positivo: la struttura è accogliente, ed anche i bambini e gli insegnanti si sono mostrati disponibili nei confronti di Ignacio e Valentino».
Ivana e Silvio, appassionati di ultra trail, sono appena arrivati dalla Patagonia
Un vero e proprio colpo di fulmine per questa famiglia venuta dalla «fine del mondo» con la natura ed i paesaggi della piccola contrada ardesiana, nota per le gesta di don Francesco Brignoli, «Ol pret di Bà». «Veniamo da San Carlos de Bariloche – prosegue Ivana -, città montana della Patagonia, affacciata sulle rive del lago di origine glaciale Nahuel Huapi e circondata dalle Ande, e siamo abituati a vivere in montagna. Ci siamo subito innamorati di questo posto: sembra un quadro, e ne abbiamo approfittato per fare diverse escursioni a piedi nei dintorni, come a Valcanale e sulla cima di Bani. Amiamo molto il contatto con la natura, fare escursioni ed attività all’aperto, quindi dovremmo essere capitati nel posto giusto (ride, ndr).
«Amiamo molto il contatto con la natura, quindi dovremmo essere capitati nel posto giusto»
Abbiamo ricevuto molta accoglienza, e diverse persone si sono prodigate per aiutarci, anche nelle faccende burocratiche. Vorremmo ringraziarle di cuore, il loro aiuto è stato e sarà prezioso per noi. A breve dovremmo ricevere i documenti, e subito cercheremo lavoro. Siamo affascinati dalla cultura culinaria italiana – vado pazza per la pasta e la pizza - e sarebbe bello trovare occupazione in quel campo, ma in ogni caso ci adattiamo a tutto. Stiamo ancora facendo pratica con la lingua italiana, ma nel breve dovremmo riuscire ad impararla. Ci saranno difficoltà, ma non ci spaventano: siamo una famiglia unita e siamo convinti che la scelta fatta porterà benefici, soprattutto ai nostri figli».
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