Coronavirus, positivi 110 bergamaschi
A Nembro 25: quinto paese in Lombardia

I numeri parlano chiaro: il virus è ancora presente ed è in fase espansiva, ma aumentano anche i guariti e si riducono progressivamente gli accessi giornalieri agli ospedali.

L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, nel fornire sabato sera il punto quotidiano sul coronavirus a Palazzo Lombardia ha specificato anche i dati bergamaschi, aggiornati a ieri: 110 i casi positivi tra Bergamo e provincia, pari al 18% regionale, con sette decessi. Il numero dei contagiati in Lombardia è salito a 615 a fronte di 5.723 tamponi eseguiti e il numero dei morti è pari a 23. Nembro, con 25 casi positivi al coronavirus, è al quinto posto in Lombardia dopo Castiglione d’Adda (80 casi), Cremona (43), Codogno (38) e Casalpusterlengo (27). Alzano Lombardo è settimo (12 casi), preceduto da Crema (13).

Ad Albino 6 i casi registrati, 6 a Gazzaniga, 5 a Bergamo, 5 a Treviglio (dati con Comuni con casi di positività al virus pari a cinque e oltre). Seguono Villa di Serio (4 casi positivi), Seriate e Sorisole (3 casi), Grumello del Monte e Montello (2 casi). Con un caso positivo Castelli Calepio, Cene, Chiuduno, Cisano, Curno, Dalmine, Fontanella, Gandino, Romano di Lombardia, Sedrina, Selvino, Torre Boldone, Verdello, Zanica e Zogno.

«Siamo molto speranzosi che presto possano iniziarsi a vedere gli effetti positivi delle misure assunte una settimana fa - ha aggiunto il governatore Attilio Fontana intervenuto in videocollegamento all’incontro cui hanno partecipato il vicepresidente Fabrizio Sala e l’assessore Davide Caparini (Bilancio). «Da stamattina siamo in collegamento con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i suoi ministri e gli altri presidenti di Regione per arrivare a un Dpcm (Decreto presidente Consiglio dei Ministri) che dovrebbe dettare regole cui ci dobbiamo attenere».

Evidente anche il riferimento alle scuole, con le attività che verranno sospese e la possibilità di rientrare nei plessi scolastici per dirigenti scolastici, docenti e personale per la sanificazione degli ambienti. L’assessore Gallera ha chiarito che 60 persone sono guarite e gli accessi giornalieri agli ospedali continuano a diminuire: si è passati dai 44 del 26 febbraio, ai 39 del 27 febbraio e ai 28 del giorno successivo.

Poi una precisazione, che potrebbe aprire nuovi scenari sul territorio regionale: «La Lombardia - ha sottolineato Gallera - su indicazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sta valutando di dedicare un ospedale esclusivamente ai malati di coronavirus. Intanto in ogni ospedale abbiamo disposto che venga effettuato il tampone ad ogni soggetto che si presenti con i sintomi di una patologia respiratoria. È infatti importante preservare il personale sanitario che oggi rappresenta il 10% dei contagiati».

Ed è partito il reclutamento di personale qualificato (infettivologi, internisti e operatori di medicina d’urgenza) per aiutare i presidi ospedalieri in difficoltà, come Cremona e Lodi: dagli ospedali di Bergamo e Varese si sposteranno specialisti per gestire meglio le emergenze sul territorio. Da martedì sarà operativo a Milano anche l’ospedale militare di Baggio, dove saranno trasferiti i pazienti che possono essere dimessi, ma che sono ancora positivi, così da liberare posti nelle altre strutture. Nei presìdi di Lodi e Cremona le ambulanze non trasportano più le persone, ma le dirottano su altri ospedali così da non sovraccaricare il sistema sanitario lombardo.

Intanto, come da nota ufficiale: «La situazione alla Rsa Opera Pia Caritas di Zogno è ben monitorata. In questi giorni si sono registrati alcuni casi di degenti sintomatici, ma le analisi dei primi tamponi effettuate dall’Istituto San Matteo di Pavia hanno dato esito negativo. Quanto al numero di decessi avvenuti nelle ultime settimane è del tutto sovrapponibile ai tassi di mortalità registrati negli analoghi periodi degli ultimi anni. Come già avviene anche in altre realtà simili alla nostra, confermiamo le limitazioni degli accessi alla struttura, a maggior tutela dei nostri assistiti. La direzione della struttura coglie l’occasione per ringraziare Ats e Asst Papa Giovanni XXIII per il costante supporto prestato».

Gerardo Fiorillo

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