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Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 26 Febbraio 2020
84enne di Nembro la seconda vittima
Media Val Seriana, si valuta la zona rossa
Sarebbero 14 i casi di contagio da coronavirus nella Bergamasca, compreso l’uomo di 84 anni di Nembro, deceduto ieri all’ospedale di Alzano dov’era ricoverato da tempo con un quadro clinico già seriamente compromesso.
Dei 240 contagi registrati in Lombardia, per numeri Bergamo è al quarto posto dopo le province di Lodi, Cremona e Pavia.
«Ancora una volta stiamo parlando di persone anziane con seri problemi di natura preesistenti e bisogna verificare che esista un nesso tra la morte e il coronavirus» ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. È la seconda vittima positiva al coronavirus proveniente dalla media Val Seriana: prima dell’ottantaquatrenne, nella notte fra domenica e lunedì era spirato Tino Ravelli, pensionato di 83 anni residente a Villa di Serio, la cui salute era già compromessa prima di contrarre il virus.
Oltre la metà dei contagi nella Bergamasca si registra a Nembro, tutte persone transitate nell’ospedale di Alzano. «Un numero non trascurabile di casi proviene da quell’area – ha sottolineato Gallera -. C’era un primario dell’ospedale di Alzano risultato positivo. Ma è presto per parlare di un nuovo focolaio. Stiamo valutando la situazione».
A domanda diretta, l’assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Giulio Gallera, non ha escluso però alcuna ipotesi. La Media Valle Seriana potrebbe diventare «zona rossa»? Gallera ha risposto: «Stiamo ancora valutando».
«Dalla Val Seriana arrivano numeri non trascurabili – ha detto Gallera martedì durante la conferenza stampa al Pirellone – ma è presto per dire se si tratti di un vero focolaio, o se invece i casi siano tutti legati al contagio di un medico del pronto soccorso di Alzano: situazione, quest’ultima, che abbiamo già individuato e circoscritto. Stiamo ancora valutando». L’ipotesi «zona rossa», com’è prevedibile, spaventa la valle: significherebbe blindare un intero territorio, il suo sistema produttivo, gli spostamenti dei suoi cittadini, molti dei quali pendolari verso la città. Una prospettiva di cui si rumoreggia da tempo, ma che le autorità sanitarie ufficialmente non hanno mai esposto.
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Pierluigi Facchetti
4 anni, 11 mesi
84nne deceduto per cause di malattia pregresse. E vorrebbero bloccare una intera valle? I veri malati sono i politici.
FRANCESCO BARNI
4 anni, 11 mesi
Sinceramente non riesco a capire come mai in Lombardia adottino misure restrittive come la chiusura di palestre, corsi linguistici, bar dalle 18 alle 6 e quant’altro quando in Veneto tutto questo ed altro è consentito. Ma non dovevano esserci direttive a livello Nazionale per tutte e 5 le regioni con contagiati? Il governo centrale sta giocando al lassismo generale o sta facendo azione di contenimento?
Andrea Manzoni
4 anni, 11 mesi
Per l'elementare ragione che la competenza ad adottare questi provvedimenti è appunto REGIONALE, ma a tutti fa comodo lo scaricabarile per potere addossare la responsabilità ad altri. Inoltre, per quanto simili, le emergenze possono anche essere diverse per contesto e modalità di diffusione, pertanto non sarebbe strano che lo siano anche le misure preventive adottate. Il Governo ha si poteri di coordinamento generale in caso di emergenze gravi e conclamate, ma avrà notato che non appena ha accennato a sovrapporsi ai "governatori" questi si sono subito offesi e appellati alle loro prerogative, nascondendo i loro errori ed incolpandone subito il ministero. Insomma, le cose buone le fanno loro, le cose sbagliate gli altri, la solita propaganda sulla pelle, è il caso di dirlo, degli ammalati.
piero fraccagni
4 anni, 11 mesi
La società e questo sistema economico non è disposto e disponibile a fermarsi 15 giorni neppure per motivi di sicurezza sociale.