La strada del Vivione torna statale
E Schilpario già rimpiange la Provincia

Sono 30 chilometri di curve e buche, che iniziano e finiscono in due ambienti con panorami tra i più suggestivi della Bergamasca.

E ogni inverno è un problema: neve da sgomberare, muretti da rifare e i soldi che si trovano con fatica. Ora che la provinciale ex statale 294 della Valle di Scalve, quella che inizia in via Mala e poi sale lungo la valle arrivando fino al Passo del Vivione, passerà dalla Provincia all’Anas, qualcuno avanza dei dubbi.

Sarà meglio o peggio? I problemi rimarranno gli stessi, ma la capacità e velocità di reazione per risolverli? Il passaggio dalla Provincia all’Anas della provinciale ex statale 294 della Valle di Scalve, quella che inizia in via Mala e poi sale lungo la valle arrivando fino al Passo del Vivione, lascia perplesso il sindaco di Schilpario. «Sì, perché – spiega Claudio Agoni – è vero che conosciamo tutti le difficoltà economiche della Provincia, ma è anche vero che quando abbiamo avuto bisogno di segnalare problematiche o di confrontarci con gli uffici abbiamo sempre trovato interlocutori attenti e disponibili».

Il sindaco si riferisce in particolare alle richieste relative al Passo del Vivione, la cui riapertura dopo la chiusura invernale è sempre fonte di grattacapi. «La strada – continua Agoni – viene chiusa in autunno quando è previsto un peggioramento delle condizioni metereologiche e un conseguente elevato rischio di slavine. La riapertura viene programmata per la primavera, ma non c’è mai una data precisa, ci si regola a seconda delle condizioni della strada e degli interventi di manutenzione necessari per procedere in totale sicurezza. Ovviamente gli interventi di pulizia e manutenzione hanno dei costi, che negli ultimi anni erano diventati un problema, vista la situazione economica della Provincia».

Ad Anas passerà il tratto dall’intersezione con la ex statale 671 della Valle Seriana, cioè dall’ingresso del paese di Dezzo fino al confine con il Bresciano. In sostanza la Provincia terrebbe per sé solamente le competenze sulla via Mala.

Di parere opposto il presidente della Comunità montana Guido Giudici. «Qualche anno fa, – dice – quando queste strade erano statali, non andava poi così male. La situazione migliorerà di sicuro: Anas è abituata a gestire situazioni impegnative. Un esempio? In passato tutte le infrastrutture di un certo peso, qui in valle, sono state fatte proprio quando le strade erano statali, le gallerie in Via Mala per esempio».

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