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Cronaca / Valle di Scalve
Sabato 30 Giugno 2018
Alpini già al lavoro a Colere - Foto
Si restaura la croce dei minatori
Dalla fine della raccolta fondi ai lavori in corso sono passate solo poche ore. Solo gli alpini possono essere così propositivi e ora la croce dei minatori di Colere tornerà al suo splendore, simbolo di determinazione e di una Bergamasca vera e tenace.
È stato infatti raggiunto il traguardo dei 5 mila euro per la sistemazione della croce di Colere e subito gli alpini hanno avviato il cantiere, a due passi dal Rifugio Albani.
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Venerdì sul portale de L’Eco Kendoo.it si è completata la raccolta dei fondi per il consolidamento e la ristrutturazione della croce che, costruita nel 1951 dai minatori della Presolana, ora versa in pessime condizioni sia strutturali che di stabilità nelle fondazioni. Dunque L’Eco, gli alpini di Colere e il Cai si sono «alleati» per questo significativo progetto. Le donazioni sono cominciate il 4 maggio, e da allora, passo dopo passo, si è costituito il fondo necessario. Grazie anche all’intervento di tanti «anonimi» e della generosità di alcuni «fornitori».
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Come l’alpinista Simone Moro, che ha prestato il suo elicottero per il trasporto in quota del necessario; come l’impresa Poloni di Alzano, che ha offerto i materiali, l’impresa Fratelli Abati di Colere che ha offerto il noleggio dei ponteggi, o il Rifugio Albani, che garantirà l’ospitalità agli alpini nei due weekend di lavoro.
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Tutto perché, come ha scritto ieri l’ex sindaco di Colere Angelo Piantoni, «al di là del valore religioso, la croce dei minatori è una delle testimonianze di quel nostro passato, di sacrifici immani, di povertà,di un lavoro duro pericoloso e faticoso; anche di quei tanti morti che per causa della miniera lasciarono vedove e nidiate di bambini. Tutto ciò va conservato e lasciato a memoria per le future generazioni. Perché sappiano!».
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