Il professore ucciso con dieci coltellate
Colpito alle spalle, ha cercato di difendersi

È durata quattro ore l’autopsia sul corpo di Cosimo Errico: l’arma è dritta e con una lama liscia. Interrogate finora 25 persone, emersi continui litigi con gli stranieri che lavoravano in cascina pagati 8 euro l’ora.

Cosimo Errico è stato ucciso con dieci fendenti, inflitti con un’arma a lama liscia e dritta, probabilmente un coltello e non una roncola o un’accetta come era apparso in un primo momento. L’autopsia, eseguita ieri all’ospedale Papa Giovanni dall’anatomopatologa Yao Chen di Pavia, ha accertato che i colpi gli hanno tagliato la giugulare in due punti e la causa della morte, riportata nel referto, è asfissia in seguito a emorragia interna.

Il professore del Natta, 58 anni, trovato morto nella sua fattoria di Entratico la notte tra mercoledì e giovedì dal figlio Simone, è stato ferito alla nuca, al collo, sul dorso, di traverso sul viso (dalla bocca fino al mento) e diverse volte alle mani. L’esame, durato circa tre ore e mezza, è servito anche per ricostruire la sequenza dei colpi: l’aggressore lo ha accoltellato prima alle spalle, Errico si è girato di trequarti e infine si è trovato faccia a faccia con il killer e ha tentato di parare i fendenti alzando le mani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA