Casazza, la scuola, il Natale
e il canto (stonato) della Lega

Il neo segretario della Lega Lombarda presenta un’interrogazione al ministro dell’Istruzione sul caso di Casazza.

Piatto ricco, mi ci ficco. Cambiano nomi, ma non i metodi, e la Lega Lombarda versione Paolo Grimoldi, fresco di segreteria, si conferma nel solco di quella dei suoi predecessori. Approssimazione e populismo un tanto al chilo. «Ho già presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per sapere se condivide l’assurda iniziativa del dirigente scolastico di Casazza, se intende assumere provvedimenti e magari anche censurare questa iniziativa e soprattutto quali strumenti intenda utilizzare per evitare il ripetersi di simili atti che impedirebbero alla stragrande maggioranza di alunni di fede cristiana di poter cantare e ascoltare i nostri canti tradizionali in questo mese dedicato alla festa per noi più cara: il Natale» tuona Grimoldi, riferendosi alla polemica montata sui social network e alimentata da un post della consigliere regionale leghista Silvana Saita.

Secondo l’ex sindaco di Seriate (oggi al Pirellone), la dirigente scolastica avrebbe vietato l’esecuzione di un classico brano di Natale come l’Adeste Fideles nella recita di fine anno. In realtà le cose non sono per nulla andate così, ma alle falangi leghiste impegnate a conquistare un like dietro l’altro interessa poco. Anzi, meno. «Fra le molteplici attività del nostro Istituto comprensivo - ha spiegato la dirigente Maria Antonia Savio – c’è un articolato progetto di collaborazione con il Corpo Musicale, inizialmente previsto sull’intero anno scolastico. Si tratta di un progetto legato alla musica con i bambini della primaria, denominato “I Musicanti di Casazza” e ispirato alla celeberrima fiaba de “I Musicanti di Brema”. Lo spettacolo finale che ne scaturisce era quindi, nelle intenzioni, uno spettacolo di fine anno scolastico. Il progetto è stato concentrato nella prima parte dell’anno e quindi si è preferito collocare lo spettacolo prima delle vacanze di dicembre. Quando nel consiglio di interclasse si è concordato il programma, è emersa l’ipotesi di eseguire l’Adeste Fideles e, da parte mia la perplessità di come ciò non fosse coerente con il progetto didattico e il conseguente spettacolo».

Tutto qua, altro che attentato alle tradizioni cristiane, come si sono affrettati a tuonare Grimoldi e in rapida sequenza Roberto Calderoli e (hai visto mai...) Matteo Salvini. «Ci sarebbe da sorridere per una polemica e un polverone che non esistono – sottolinea l’arciprete di Casazza, don Pietro Gelmi –, ma c’è anche l’amarezza di constatare come tutto questo possa porre delle ombre su un progetto bellissimo e riuscito». Il resto sono solo polemiche di bassa lega.

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