Variante di Zogno ancora in stand by
Manca una firma per il progetto definitivo

Il gigante dorme ai piedi della montagna. Gli automobilisti lo accarezzano, passandoci accanto, e procedono, verso le mete bianche della neve e della villeggiatura. Il quesito filtra dal finestrino: quando cambierà qualcosa?

L’orizzonte, ora, volge al termine del 2020, quando potrebbero concludersi i lavori. Lì, nel cantiere della variante di Zogno, la soluzione di gran parte degli ingorghi che stritolano la Valle Brembana, tutto si è fermato a marzo del 2015. Imprevisti di natura geologica, scelte di tracciato da rivedere, soprattutto ulteriori costi. Qualcosa nel frattempo si è mosso, aggiungendo ulteriori puntate al romanzo irrisolto del traffico; l’unica certezza, immutata, è che la rivoluzione della valle corre lungo i 4 chilometri e 342 metri della variante, sviluppati su due corsie larghe quattro metri ciascuna (senza intersezioni) e con due gallerie, la «Inzogno» da 646 metri e la «Monte di Zogno» da 2.211 (e pendenza del 3%).

https://www.ecodibergamo.it/videos/video/variante-di-zogno-slitta-ma-di-pochi-mesi_1034585_44/

Quando arriverà quel via libera? Forse alla fine di quest’anno, o più probabilmente a inizio del 2019. Da lì sgorgheranno gli ultimi passaggi formali: la stesura del progetto esecutivo (servono due-tre mesi, e Infrastrutture Lombarde è già al lavoro) e la sua validazione (che ha tempi più snelli rispetto a quella per il progetto definitivo), poi sei mesi tra indizione della gara d’appalto e aggiudicazione, infine la ripresa dei lavori. Che proseguiranno per altri quattordici mesi, salvo imprevisti.

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