Cronaca / Valle Brembana
Domenica 07 Agosto 2016
Valle Imagna-Bergamo e ritorno
Pendolare sì, ma in bicicletta
Dalla Valle Imagna a Bergamo una pedalata lunga 35 anni per il valdimagnino Domenico Locatelli, che dal 1981 ogni giorno raggiunge in bici il suo posto di lavoro a Bergamo, prima gli Ospedali Riuniti e da un paio d’anni a quello nuovo, il «Papa Giovanni XXIII»
Con la moglie Gloria, i figli Alessia, Valentino e Francesca, ha festeggiato 64 anni qualche giorno fa e da 35 è impiegato amministrativo all’ospedale cittadino. Ogni mattina inforca la sua bici e prima da Corna Imagna, da inizio anno da Sant’Omobono, raggiunge il suo posto di lavoro.Con qualsiasi tempo, Domenico va al lavoro in sella. Fosse per lui, tutti gli interminabili discorsi sui trasporti intelligenti, sulla salvaguardia dell’ambiente, il controllo dei gas di scarico e la mobilità intelligente, sarebbero parole da accademia: lui ha risolto il problema all’origine e si sente bene solo se cavalca la sua due ruote tutti i giorni . Pedalata dopo pedalata, chilometro dopo chilometro, sono passati i giorni, le settimane, i mesi e gli anni; per l’esattezza 35 anni in sella alla sua bicicletta, fedele compagna e ottimo mezzo di trasporto alternativo all’automobile. Scontato dire che le due ruote della sua inseparabile compagna conoscono a memoria ogni centimetro di asfalto della strada che da Corna Imagna tutti i giorni lo ha portato a Bergamo. Forse molti lo riconosceranno in quel ciclista con lo zaino rosso e il giubbotto fosforescente che tutte le mattine, al suono del clacson, alza la mano in segno di saluto, sempre con un sorriso dipinto sul volto per tutti, nonostante non riconosca la persona che gli abbia suonato.
Quanti saluti in questi 35 anni sulla strada verso l’ospedale di Bergamo. Quanti «ciao» e quanti «buondì». Per la cronaca, in questi anni lui ha subito tre furti di biciclette ed è caduto qualche volta, ma si è sempre rialzato e una volta guarito ha ripreso a pedalare. O si è ricomprato le bici.
Ma Domenico Locatelli, oltre a questo eroico «stato di servizio», ha affrontato con coraggio e tenacia altre «imprese» sulle due ruote: dalle ripide curve dello Stelvio al lungo e riflessivo cammino di Santiago de Compostela, e sempre in sella alla sua amata Bombardieri. Tra tutte le imprese portate a termine, forse quella ricordata con più passione è la conquista - dopo ben 20 giorni di «pedale» ininterrotta - di San Pietroburgo, in occasione del 250° anniversario della nascita del grande architetto valdimagnino Giacomo Quarenghi. Nessuna maglia rosa o gialla sarà mai sufficiente per premiare un’impresa sportiva, umana e civile tanto significativa. Tra due anni Domenico dovrebbe andare in pensione e sicuramente gli mancherà la lunga pedalata quotidiana dalla Valle Imagna a Bergamo.
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