Solidarietà per la famiglia di Bara - Video
Aiuti dalla festa di Ubiale e dagli amici

Gli organizzatori dell’Ubiale Power Sound esprimono la loro solidarietà verso i famigliari di Bara e lo fanno con una lettera aperta con la quale annunciano che parte del ricavato della tombola sarà devoluto per la raccolta fondi per il rimpatrio della salma del giovane. In programma ulteriori iniziative.

«È trascorso qualche giorno dal tragico avvenimento – scrivono - ed ancora oggi non ci si capacita. Giorni in cui si sono sentite molteplici e discordanti versioni, parole da cui noi ci dissociamo e non vogliamo nemmeno entrare nel merito in quanto compito che spetta alle autorità competenti. Siamo comunque i primi a voler chiarezza e a dare tutta la disponibilità del caso agli inquirenti. Anzitutto vogliamo esprimere profondo cordoglio alla famiglia di Bara ed essere vicini ai conoscenti e amici del ragazzo. Siamo un gruppo giovane e comprendiamo quanto possa essere stato assurdo tramutare il divertimento di una serata in una tragedia grave come la morte di un giovane. Sottolineiamo che la diversa nazionalità o il colore della pelle non costituiscono un pregiudizio che fanno parte del nostro essere. In queste serate, noi organizzatori, ci siamo più volte confrontati sul da farsi e sul relativo proseguimento della festa: in tredici anni di manifestazione mai avremmo pensato che potesse accadere un fatto così grave e triste, probabilmente non siamo nemmeno lucidi né all’altezza di decidere liberamente cosa è giusto fare in un momento delicato come questo».

«La festa è un avvenimento ricorrente da anni con lo scopo benefico sia per la ricerca di fondi economici atti al sostentamento delle squadre calcistiche, sia per opere di beneficenza comune e coinvolge spontaneamente e volontariamente gran parte della comunità ubialese».

«Lo scopo benefico ci ha contraddistinto negli anni – proseguono nella lettera - le procedure a livello organizzativo sono sempre state rispettate e dato che gli avvenimenti sono accaduti a festa conclusa e lontano da essa, nonostante lo sconforto e il morale a terra, abbiamo deciso di proseguire con il programma della manifestazione. Sappiamo che potremmo incontrare un giudizio negativo, e ci scusiamo per questo, ma certe dinamiche sono complicate da gestire in poco tempo e non sono comprensibili da chi è all’esterno».

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«Giovedì 27 luglio la manifestazione riprenderà regolarmente con la maxi-tombolata – proseguono – si è deciso che parte del ricavato sarà donato alla famiglia di Bara, unendoci agli amici e alla raccolta che gli stessi hanno provveduto a effettuare per il rimpatrio della salma del ragazzo in Senegal. Rinnoviamo sentitamente tutto il nostro dolore e siamo vicini alla famiglia ed agli amici per perdita del proprio caro»

Intanto una grande folla si è riunita martedì sera ad Almè, attorno al banchetto che il gruppo di amici di Bara ha allestito per raccogliere fondi per la sua famiglia. «Vogliamo giustizia per il nostro amico, fino a quando non sarà fatta giustizia non avremo pace – ha detto Iride Pellegrinelli in un’intervista al nostro giornale – e vogliamo aiutare la sua famiglia a riportare la salma in Senegal, secondo la tradizione del suo Paese, per questo stiamo raccogliendo fondi». Ma né Iride né i suoi amici si aspettavano la mobilitazione sorta dopo il loro appello. Almeno 350 persone hanno partecipato al raduno spontaneo in ricordo di Bara e in poche ore la sottoscrizione ha già raggiunto 7.300 euro. «C’erano compagnie di ragazzi provenienti da tanti paesi, alcuni sono arrivati da Foppolo. E c’erano anche famiglie, anziani...– ha spiegato Iride –. A un certo punto è arrivato anche il papà di Bara, si è messo a piangere, ci ha ringraziato. Era commosso, ma credo che in quel momento si sia reso conto di quanto suo figlio abbia fatto per questa comunità, una comunità alla quale in questo momento sono fiera di appartenere».

Inoltre venerdì 28 luglio dalle 18.30 al Circolo Maite in vicolo Sant’Agata 6 in Città Alta, saranno raccolte le offerte per aiutare la famiglia di Bara. «In seguito al tragico episodio avvenuto a Ubiale, sabato 22 luglio, che ha visto letalmente coinvolto il giovane Bara, ci stringiamo attorno alla famiglia in segno della più profonda vicinanza - hanno scritto dal circolo -. A nome di tutti i soci bergamaschi e non bergamaschi vogliamo lanciare un messaggio di solidarietà, contro la negatività dell’odio e dell’ignoranza. Chiediamo a gran voce verità e giustizia per Bara. Non si può morire a vent’anni. Non si deve morire così a vent’anni. Buon viaggio Bara, che la terra ti sia lieve».

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