Quattro nascite a Valtorta
L’ultima volta era il 2004

Il piccolo paese dell’alta Val Brembana quest’anno fa eccezione rispetto ai Comuni «colleghi»: quattro nati, l’ultima volta era successo nel 2004.

Il piccolo paese dell’alta Val Brembana quest’anno fa eccezione rispetto ai Comuni «colleghi»: quattro nati, l’ultima volta era successo nel 2004. Due neogenitori: «Non abbiamo niente? Se c’è i lavoro, in realtà qui c’è tutto. E noi restiamo» L’impiegato comunale spulcia il registro anagrafico, risale e risale indietro, fino al 2004. Bisogna tornare a 16 anni fa per trovare, a Valtorta, alta Val Brembana, almeno quattro nascite.

Eppure quest’anno è successo, un mini «baby boom» insolito da queste parti. Nel confinante paese di Ornica le culle sono vuote da ben sei anni. Restando nell’anziana alta Val Brembana, il 2020 si chiuderà quasi certamente senza nascite, per esempio, anche a Cusio, Mezzoldo, Foppolo e Cassiglio.

Natale, invece, con «fiocchi» azzurri e rosa da festeggiare nel piccolo centro della Valle Stabina, che quest’anno ha pianto la scomparsa dello storico sindaco Piero Busi. Sono arrivati un maschietto e tre femmine.

«Una famiglia ha lasciato comunque il paese per andare ad abitare in Valsassina - dice il sindaco Antonio Regazzoni - ma per noi tre o quattro bambini sono veramente un’eccezione. Solitamente abbiamo uno o due nascite ogni due anni, non di più. Anche tre bambini non si vedevano da una decina di anni».

Il trend demografico, comunque, resta sempre negativo: a fronte di quattro bambini nati ci sono stati nove decessi, nessun immigrato e ben sei persone, tutte femmine, hanno lasciato il paese. Risultato, Valtorta ha perso ancora 11 abitanti, passando da 261 a 250 residenti. Nel 2004, quando c’erano stati quattro bebè, contava 332 abitanti. Una discesa anche piuttosto rapida, la stessa che sta purtroppo caratterizzando tanti micro comuni brembani, anche più popolosi (Taleggio, per esempio, 570 abitanti, concluderà l’anno molto probabilmente senza nascite). «Fino alla scuola media abbiamo solo una decina di ragazzi - continua il sindaco Regazzoni - e in paese non abbiamo più scuole e asilo. Scontato ricordare che finché non si danno opportunità di lavoro vicino casa o incentivi forti di tipo economico, l’abbandono continuerà, qui come nel resto della nostra montagna: abbiamo un caseificio, un bar, un negozio, un rifugio e gli impianti di sci. Qualche posto di lavoro c’è, alcuni stagionali altri tutto l’anno, ma ovvio che non bastano. E per lavorare si va a Lenna, San Giovanni Bianco o San Pellegrino».

«Come Comune facciamo quello che possiamo - continua -. Aiuti più che altro simbolici: 500 euro per ogni nuovo nato ma anche per chi raggiungerà la laurea». Conclude il sindaco: «Prendere l’eredità di Piero Busi non è stato facile, ma insieme andiamo avanti. La comunità è viva». Uno dei quattro bimbi nati a Valtorta è Davide Busi, primogenito di Diego, 42 anni e Mara, 29 anni, baristi in paese.

«Ripensando anche a quando era più giovane, al desiderio di evadere e andarmene, penso che qui, in realtà, si stia meglio. Certo, fondamentale è il lavoro: se c’è quello, però, molto meglio Valtorta della città. Si vive nella semplicità, e in auto si hanno comunque i servizi di cui c’è bisogno. Non abbiamo nulla? In realtà qui abbiamo tutto». Tutto l’essenziale per una vita felice.

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