Percorso ciclabile sotto il Canto alto
Ventisei chilometri tra verde e storia

Il nuovo progetto è contenuto nel bilancio preventivo del Parco dei Colli. Il tracciato, che esiste già al 70%, si svilupperà tra Villa d’Almè e Ranica. Colleoni: «Sinergia con i Comuni coinvolti».

Un percorso di mezza costa della lunghezza di 26 km che da Villa d’Almè si dipana fino a Ranica: è il nuovo progetto a cui sta lavorando il Parco dei Colli di Bergamo che nell’ultimo periodo non si è mai fermato.

«Il Consiglio di gestione si è riunito regolarmente, come l’assemblea dei Comuni e della Provincia di Bergamo – chiarisce il presidente del Parco Oscar Locatelli – approvando il bilancio consuntivo 2019, dando indicazioni per l’applicazione di una parte consistente dell’avanzo e approvando il bilancio preventivo 2020-2022». Questo documento programmatico, che contiene iniziative per la tutela del patrimonio del Parco, prevede 1 milione e 200mila euro di investimenti nel prossimo triennio, di cui il 70% da nostri mezzi e dall’avanzo di gestione e il 30% dal Gal e dalla Regione, specifica Locatelli. E una delle opere su cui investire sarà proprio la strada di mezza costa che da Villa d’Almè si svilupperà, ad un’altezza di 450 metri sul livello del mare e per una lunghezza di 26 km, fino a Ranica.

Il tracciato, composto da strade poco trafficate, percorsi ciclo-pedonali e semplici mulattiere, è per il 70% già esistente, mentre il restante 30% è da realizzare per collegare tutti i principali nuclei storici del versante sud del Canto alto: «Sono luoghi depositari di interessanti presenze storico-architettoniche con una bellissima vista su tutto il territorio - precisa il vicepresidente del Parco Angelo Colleoni –. Metteremo una cifra per un primo lotto significativo, ma in prospettiva creeremo delle sinergie con i Comuni coinvolti nel tracciato, in modo che ogni amministrazione chieda al Gal il finanziamento per realizzare il suo pezzo di strada».

Effettuati i sopralluoghi con le Guardie ecologiche volontarie e individuato il percorso, verrà predisposto uno studio di fattibilità per le indicazioni di massima sul costo dell’intervento. Inoltre, per tutelare la sicurezza dei cittadini e il patrimonio storico-culturale del tracciato dei Vasi, colmo di buchi a causa di processi franosi, il Parco ha partecipato a un bando regionale del valore di 160mila euro con un progetto di riqualificazione idrogeologica: «Se a fine estate non ce lo saremo aggiudicato, metteremo noi una quota per recuperare il terreno pericoloso», precisa Colleoni. Per quanto riguarda le opere, a breve verrà realizzata anche la connessione tra l’esterno e l’interno delle Mura attraverso la Cannoniera di San Giovanni, aprendo la grata nella sortita del baluardo.

Ma non è finita qui: per gestire al meglio le aree protette, nei mesi scorsi il Parco ha stipulato quattro convenzioni con i Plis per una parte del territorio di 20 Comuni e 5.600 ettari, entrati così nell’orbita del Parco: «Per la prima volta è stata inserita nel bilancio la manutenzione delle aree umide per 10mila euro», spiega la consigliera Leyla Ciagà. Valori aggiunti per la ripresa culturale del Parco saranno poi l’opera di rimozione di un paio di aree asfaltate di 1.000 m2 e l’implementazione di attività di citizen science: «La popolazione prenderà consapevolezza del patrimonio ambientale», rivela il consigliere Renato Ferlinghetti. A gestire il rapporto con le organizzazioni agricole del Parco ci penserà il consigliere designato Piero Bonalumi, mentre Fabio Ferrari farà da tramite tra il Parco e la Giunta Regionale.

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