È stato rinviato a oggi mercoledì 13 settembre alle 20.30 nella sala polivalente di Piazza Brembana l’incontro con il Premio Strega 2017 Paolo Cognetti, inizialmente in programma per venerdì 1° settembre alle 15.30 alla baita del Forno a Ornica. L’autore presenterà il suo romanzo «Le otto montagne» e racconterà il suo amor per il mondo in alta quota. L’iniziativa conclude l’edizione 2017 della rassegna «Pagine verdi – cultura, colture e natura nel parco».
«Le otto montagne» racconta il valore dell’amicizia e degli incontri e l’amore per le alte vette: una storia che vede al centro della scena due ragazzi e le montagne della Val d’Aosta dove nascono la loro amicizia, l’esplorazione, la crescita e le fughe. Il protagonista, Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa più simile a un’educazione che abbia ricevuto da lui”. Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: “Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino”. Un’eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno. Tutti gli appuntamenti di mercoledì 13 settembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA