Luglio nero sulle strade bergamasche
14 morti, moltissimi giovani - Video

Un luglio nero sulle strade bergamasche: quattordici morti in incidenti dalle valli alla Bassa. Molti i giovani che hanno perso la vita, soprattutto in moto.

Marco, Cristiano, Gilda, Luciana, Giuseppe, Luigi, Renato, Giuseppe, Bonifacio, Matteo, Giovanni, Roberto, Michele e Mattia. Sono i nomi delle vittime del luglio nero sulle strade bergamasche. Una tragedia iniziata il 3 luglio con lo spaventoso incidente sulla statale 42 dove sono morte quattro persone e continuata sulle strade delle valli e della Bassa fino allo schianto di domenica in cui ha perso la vita Michele, ragazzo di 23 anni. Un bilancio drammatico, che esorta a riflettere sull’importanza della sicurezza stradale e dell’attenzione quando ci si mette alla guida, non solo di notte.

Ecco un riassunto degli incidenti mortali avvenuti in provincia di Bergamo nell’ultimo mese.

Martedì 3 luglio
Terribile incidente poco prima delle 10 di martedì 3 luglio ad Albano, sulla statale 42. Quattro le persone decedute nel tragico schianto: Marco Dall’Angelo, 21 anni, Cristiano Cesaro, sessantadue anni, la moglie Gilda Campagnani e la madre di lei, l’86enne Luciana Groppi. Una Toyota Corolla, sulla quale viaggiavano moglie e marito e la madre di lei - tutti di origini milanesi -, ha invaso la corsia opposta dove viaggiava un camion a rimorchio: la macchina nello schianto è stata catapultata oltre a una scarpata. Il mezzo pesante ha poi urtato un’Opel Astra guidata da Marco Dall’Angelo, 21enne di Endine. I tre milanesi e il bergamasco sono morti, mentre il camionista di 34 anni è stato trasportato in ospedale con ferite lievi. Il pubblico ministero Carmen Santoro ha disposto una perizia cinematica per ricostruire la dinamica del tragico schianto.

Sabato 7 Luglio
La tragedia su via XX Settembre, la nuova circonvallazione esterna di Fontanella. Il motociclista, di 61 anni, Giuseppe Soldo, è morto sul colpo.Il terribile incidente poco dopo le 10 vicino distributore di benzina. Un’auto stava proprio svoltando per raggiungere il benzinaio quando la moto stava sopraggiungendo dalla stessa direzione. L’impatto è stato violento e il motociclista, su una Ducati, è caduto a terra.

Domenica 8 luglio
Gigi Cremaschi, 45 anni, rientrava dopo una gita in Trentino col fratello e altri motociclisti. Soccorso con l’elicottero, è spirato in ospedale. In paese era conosciuto per l’officina e l’impegno nelle penne nere. Stava ritornando a casa dopo una domenica in moto in Trentino, ma un incidente è costato la vita a Luigi (Gigi) Cremaschi, meccanico 45enne di Albano Sant’Alessandro. La tragedia si è consumata domenica pomeriggio a Tubre, in provincia di Bolzano.

Martedì 10 luglio
Si stava recando in sella alla sua motocicletta a far visita alla nonna quando a Mozzanica, sul rettilineo della ex statale 11, si è scontrato con il rimorchio di un trattore che stava svoltando nella provinciale 591 (via Provinciale). È morto così, Renato Agnelli, operaio di 36 anni di Antegnate dove viveva con mamma Emilia e papà Francesco in via Donizetti 24. Nonostante l’impatto violentissimo, il conducente del mezzo agricolo non si è accorto di nulla: «Se non fosse stato - ha poi sostenuto - per il conducente dell’auto che mi ha inseguito e che mi ha avvisato di quello che era successo, io sarei arrivato a casa senza preoccuparmi di nulla. Non ho proprio sentito l’urto».

Lunedì 9 luglio
Giuseppe «Pino» Chierichetti aveva 85 anni. Lunedì era a piedi. Travolto da un’auto, sembrava ferito lievemente: è spirato nel pomeriggio. Inizialmente era rimasto cosciente e, nonostante la botta, parlava e sembrava non aver riportato ferite gravi. Invece dopo nove ore la situazione è precipitata e Giuseppe Chierichetti, detto Pino, uno dei più noti commercianti di Treviglio, è morto all’ospedale della città: aveva 85 anni.

Domenica 15 luglio
Disponibile, sempre e comunque, nel gruppo alpini, in parrocchia, tra i volontari della protezione civile, un punto di riferimento per l’intera comunità, molto conosciuto a Nembro non solo per il suo impegno sociale, ma anche perché era un Bergamelli, soprannominati «Bianchì» per il biondo dei capelli. Bonifacio Bergamelli, classe 1944, si è spento domenica 15 luglio all’ospedale Papa Giovanni, dove era stato trasportato già in gravi condizioni a seguito dell’incidente del 7 luglio scorso, la cui dinamica rimane ancora da chiarire. Un furgone lo aveva investito in via Marconi a Nembro mentre in sella alla sua bicicletta si stava recando al Parco Rotondo, dove il gruppo alpini di cui faceva parte ha la sede. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

Domenica 22 luglio
Un’auto ferma in mezzo alla strada, una moto a terra sul lato opposto della carreggiata. Nulla di grave, i coinvolti sono lì, in piedi, a discutere di quanto appena successo. Il motociclista che arriva subito dopo si volta a guardare la moto a terra, non si accorge, probabilmente, che quell’auto davanti a lui è ferma. Ed è un attimo: l’incidente di domenica pomeriggio sulla 91, a Gorlago, ha portato via per sempre alla sua famiglia Matteo Milani, 19 anni, di Brignano, la passione per le due ruote e la pallavolo. Stava tornando con gli amici da una gita al lago d’Iseo. Un amico, suo malgrado, ha ripreso la terribile scena con una telecamerina applicata sul casco. Ora il filmato è a disposizione dei carabinieri.

Lunedì 23 luglio
Non ce l’ha fatta il pensionato di 79 anni di Almè, investito lo scorso lunedì 23 luglio nel centro di Almè, sulle strisce pedonali. Giovanni Pessina era ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma le sue condizioni sono peggiorate e il 79enne è morto. Il tragico incidente verso le 8,30 di lunedì nel centro di Almè, mentre l’uomo attraversava a piedi via Torre d’oro nei pressi delle strisce pedonali. Dalle prime ricostruzioni pare che una Fiat Panda guidata da un uomo di 64 anni di Bolgare, che si trovava in zona per lavoro, abbia investito il pensionato. A causa dell’urto il pedone era caduto rovinosamente a terra. Subito era stato allertato il 112. Il servizio sanitario ha inviato sul posto un’auto medicalizzata, partita da Ponte San Pietro, e un’autoambulanza. Il personale del 118 ha prestato le prime cure al pensionato e, dopo averlo stabilizzato, lo aveva trasportato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove era stato sottoposto agli accertamenti diagnostici ed era stato ricoverato in prognosi riservata dove è deceduto nella mattinata di mercoledì 25.

Giovedì 26 luglio
«Sono convinto che la causa dell’incidente sia stato un colpo di sonno. Mio fratello aveva appena accompagnato a casa i colleghi dopo una lunga giornata di lavoro fuori provincia. Era quindi sicuramente molto stanco». Così Federico Lochis spiega la morte del fratello Roberto, l’uomo di 41 anni di Morengo che giovedì pomeriggio, al volante della sua Ford Fiesta, si è schiantato sulla Rivoltana a Misano contro un furgone che sopraggiungeva nella direzione opposta, morendo pochi minuti dopo.

Domenica 29 luglio
Non sono ancora le 6 del mattino di domenica: sulla Panda azzurra diretta verso Bergamo viaggiano quattro ragazzi, poco più che ventenni. Tornano da una nottata di festa. Lungo la variante della statale 42, all’altezza di San Paolo d’Argon, il destino dei quattro incrocia quello di una coppia di giovani che viaggiano su un Suv Qashqai diretti a Ponte di Legno. Racconteranno alla polizia stradale che si sono visti arrivare addosso la Panda, che non c’è stato nulla da fare per evitare l’impatto. Nello schianto frontale muore sul colpo il conducente della Panda: Michele Selle, 23 anni, di Buccinasco, ma con radici anche a Bergamo (ha frequentato il liceo scientifico Lussana). Era appena tornato dall’Olanda, dove studiava Chimica teorica in una delle più prestigiose università del Paese, quella di Groningen.

Domenica 29 luglio
L’alta Valle Seriana era in trepidazione per lui dalla notte tra venerdì e sabato, ma domenica pomeriggio è arrivata la notizia, terribile. Mattia Bevilacqua, il ragazzo di 18 anni di San Lorenzo di Rovetta che poco dopo la mezzanotte di venerdì aveva perso il controllo della sua moto andando a schiantarsi contro il muro di contenimento della strada provinciale, in località Conca Verde, non ce l’ha fatta. Lo studente è morto nel pomeriggio di domenica all’ospedale Papa Giovanni XXIII dove era stato trasportato dopo il grave incidente in codice rosso. Le sue condizioni, apparse subito molto critiche, non sono purtroppo migliorate e, nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita, anche operandolo, il ragazzo alle 17,10 è spirato.

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