L’orso da Valleve a Piazzatorre
Ecco come si muove: «Non fa danni»

Da Valleve a Piazzatorre, quindi Branzi e di nuovo Valleve, scollinando sotto il monte Pegherolo: è il percorso, lontano dalle abitazioni, che nei giorni scorsi ha fatto l’orso poi individuato a Valleve e fotografato dalla fototrappola di Stefano Locatelli.

A ricostruire la «strada» del plantigrado è stata ieri la polizia provinciale che, sci ai piedi e in spalla, ha seguito le orme del grande predatore partendo dalla zona in cui erano arrivate, alla fine della scorsa settimana le prime segnalazioni, a Valleve. Qui il plantigrado aveva predato un tasso, di cui è stata trovata la carcassa, e aveva lasciato nella terra e soprattutto sulla neve le orme, subito identificate come quelle di un orso. Orme trovate su entrambi i versanti del paese, all’altezza della parrocchiale e del municipio.

«Difficile stabilire se il percorso che abbiamo ricostruito sia stato fatto dall’orso prima o dopo la predazione a Valleve di settimana scorsa – spiega Daniele Carrara, sottufficiale della polizia provinciale –. La neve non è più fresca, è “crostosa”, quindi diventa difficile stabilire quando è stata calpestata».

«Seguendo le tracce – prosegue Carrara – siamo riusciti a recuperare alcuni peli dell’animale (in zona Monte del Colle di Branzi, a 1.600 metri, ndr) che, inviati all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, una volta esaminati, dovrebbero consentire di risalire alla genealogia dell’esemplare».

«L’orso si è tenuto lontano dalle abitazioni – continua il sottufficiale della polizia provinciale – non ha fatto danni, non si è mai fatto vedere ed è quindi poco confidente. Non risulta, quindi, essere problematico, va semplicemente monitorato».

Il plantigrado svegliatosi dal letargo, e che da alcune settimane si aggira in alta Val Brembana, resta a oggi l’unico esemplare quest’anno segnalato in Lombardia. Si tratta di un giovane proveniente dalla comunità di orsi installata da più di 15 anni in Trentino Alto Adige (i primi esemplari introdotti arrivarono dalla Slovenia). Da allora l’orso è tornato su Alpi e Prealpi lombarde, facendo notare la sua presenza anche in Bergamasca, in particolare in Valle Brembana. Dal primo arrivato, il famoso JJ5, in poi, tracce e avvistamenti di esemplari diversi si sono succeduti negli anni in più paesi, da Taleggio alla Val Serina, da Mezzoldo a Branzi e Lenna. Fino all’ultimo orso, di cui, a breve, si dovrebbe sapere anche il nome in codice.

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