«Io nel terremoto in Ecuador»
Un bergamasco racconta: un dramma

La testimonianza di un pensionato che da due anni vive a Machala con la moglie e i figli. Difficili le comunicazioni, un post su Facebook: «Mi sembrava di essere su una barca in mezzo alla tempesta».

«Io l’ho vissuto in prima persona, mi sembrava di essere su una barca all’interno di una tempesta in mare: è stato drammatico». Questo il post che Antonio Sonzogni, 56 anni di San Giovanni Bianco, ha pubblicato domenica sul suo profilo Facebook.

Il pensionato si trova a Machala, una cittadina dell’Ecuador che si trova 370 chilometri più a sud rispetto alla zona colpita dal terremoto che ha provocato finora 233 vittime (l’epicentro è stato localizzato a circa 170 chilometri da Quito e la zona più colpita è quella settentrionale sulla costa, nelle province di Esmeraldas e Manabi).

Sonzogni, pensionato, invalido, ex presidente dell’Associazione sostegno attività handicap (Asah) di San Giovanni Bianco, da due anni si è trasferito a Machala con la moglie, di origini ecuadoriane, e i figli di lei. Con la famiglia a San Giovanni Bianco si tiene in contatto via email o Facebook. E proprio il post di ieri ha tranquillizzato tutti: la situazione è drammatica ma almeno lui e la sua famiglia stanno bene. Impossibile riuscire a raggiungerlo al telefono, le comunicazioni sono difficili. «Non abbiamo sue notizie, non siamo riusciti a contattarlo – spiega la sorella Iole – si è trasferito due anni fa con la moglie, una donna ecuadoriana che ha conosciuto in Italia. Dopo essersi sposati hanno vissuto qui per un po’, poi hanno deciso di andare in Ecuador dove lei ha la famiglia e i figli, avuti da un legame precedente. All’inizio lo sentivamo più spesso, poi i contatti si sono diradati». «L’ho sentito l’ultima volta a Pasqua, quando mi ha mandato gli auguri via email» aggiunge la nipote Simona. Ma da allora nessuno ha più avuto sue notizie.

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