Cronaca / Valle Brembana
Venerdì 17 Giugno 2016
Formazione per disoccupati under 35
Tino Sana offre 10 posti nel legno
Sei mesi di tirocinio in un’azienda fortemente internazionalizzata, che conserva gelosamente la sua qualità artigianale.
L’opportunità è offerta dalla Tino Sana in collaborazione con Abf, Azienda Bergamasca Formazione, l’azienda speciale della Provincia di Bergamo alla direzione della Scuola di Falegnameria. L’Azienda Tino Sana è pronta ad accogliere dieci giovani disoccupati di età compresa fra 18 e 35 anni e offrire loro un percorso di preparazione professionale nel settore della lavorazione del legno. Il tirocinio rientra nel progetto «Botteghe di mestiere e dell’innovazione», sostenuto tramite il bando di Italia Lavoro, l’Agenzia tecnica del ministero del Lavoro.
Gli interessati potranno presentare la loro candidatura entro il 30 giugno 2016 accedendo al sito www.botteghemestiereinnovazione.it, indicando la loro preferenza per «La Bottega del falegname e dell’innovazione» e la Tino Sana. Una volta selezionati, i dieci giovani, che riceveranno una borsa mensile di 500 euro lorde, saranno inseriti, sotto la supervisione didattica della Scuola, direttamente in azienda: quattro all’ufficio tecnico, due all’ufficio commerciale, altri quattro in produzione. Un’occasione unica per entrare, o rientrare, nel mondo del lavoro dalla porta principale. «Si tratta di un’opportunità molto interessante - sottolinea Gianluca Fiorina, responsabile della Scuola di Falegnameria - perché consentirà ai ragazzi di acquisire competenze specifiche sul campo e di arricchire il proprio curriculum attraverso un’esperienza in un’azienda bergamasca che è diventata leader nella lavorazione del legno».
La Tino Sana, specializzata nell’arredamento di grandi hotel e navi da crociera, è stata fondata nel 1964 da Costantino Sana. In più di 50 anni di attività ha saputo imporsi per creatività e cura estrema del dettaglio. Nonostante operi ormai sul mercato mondiale, il tratto distintivo è sempre rimasto lo stesso: il «cuore» artigianale con cui vengono realizzati i lavori su misura. E il cuore artigianale abbinato all’alta tecnologia distinguerà le esperienze di tirocinio: «Se oggi la produzione richiede competenze tecnologiche e manageriali - continua Fiorina - manualità, gusto e precisione, conoscenza dei materiali e passione fanno la differenza. Gli operatori devono sapere utilizzare le attrezzature moderne e interpretare il mercato, ma anche e soprattutto conoscere l’arte del mestiere. Alla Tino Sana si respira una cultura aziendale che affonda le radici nella storia della falegnameria per proiettarsi in una dimensione internazionale». Quattro tirocinanti, infatti, avranno anche la possibilità di maturare un’esperienza all’estero. Per imparare a pensare e a lavorare in modo «globale», senza dimenticare la forza della tradizione locale.
«Un tempo il legno era considerato un materiale povero, i giovani rimanevano distanti dalla falegnameria, difficilmente si trovavano apprendisti. Poi, la modernità ha, paradossalmente, segnato un ritorno al passato: i ragazzi si sono appassionati ai mestieri di una volta, hanno scoperto la bellezza del legno e delle sue lavorazioni, ne hanno apprezzato la sostenibilità e, soprattutto, hanno compreso che anche la falegnameria può fare rima con innovazione» conclude Guido Sana, figlio di Tino, oggi alla guida dell’azienda con il fratello Gianpaolo. Mercoledì 22 giugno alle 18, per gli interessati, è previsto un momento di approfondimento presso la Scuola di Falegnameria, in Via Papa Giovanni XIII ad Almenno San Bartolomeo.
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