Due anni senza il suo sorriso
Sabato Sedrina ricorda «Putu»

Due anni senza vedere il suo sorriso e senza toccare con mano la sua voglia di vivere, ma il ricordo di Daniel «Putu» Ghisalberti - strappato alla vita nella notte tra il 21 e il 22 settembre del 2016 da un terribile incidente stradale - è sempre lo stesso, e sabato sera la comunità di Sedrina si darà appuntamento nella chiesa parrocchiale per stringersi, un volta ancora, ai genitori, al fratello Simone, a tutti gli amici che continuano a sentire la sua mancanza.

La celebrazione avrà inizio alle 18.30, nella stessa chiesa in cui tutto il paese gli tributò l’ultimo saluto. Quel giorno, proprio di fronte all’ingresso della parrocchiale, gli amici di «Putu» avevano esposto un grande striscione bianco con scritto (in blu) «Pensare che ancora ridi... che come allora sorridi», celebre verso di una famosa canzone di Francesco Guccini («Canzone per un’amica», 1967) che riassumeva brevemente, ma intensamente, il dramma interiore che in quel momento tutti provavano camminando mestamente dietro il feretro chiaro che racchiudeva le spoglie di Daniel.

E pensare che quel giorno - un sabato -, Daniel lo aspettava da tempo, per potersi finalmente godere il concerto di uno dei suoi cantanti preferiti,Ligabue, che quella sera si esibiva a Monza. Il biglietto l’aveva acquistato tempo prima e aveva organizzato tutto in ogni minimo dettaglio. Ma il destino ha disposto diversamente, «quando - come nella canzone di Guccini per la morte di Silvana Fontana - la macchina è uscita di lato», «quando anche il cielo di sopra è crollato».

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