Cronaca / Valle Brembana
Giovedì 24 Febbraio 2022
Distrutti 2,5 ettari di bosco a Poscante di Zogno: rogo doloso, caccia ai piromani
Le fiamme divampate martedì verso mezzogiorno sopra la frazione sono partite da una zona impervia. Sull’incendio indagano i carabinieri. Il presidente Lobati: chiediamo a tutti di vigilare.
L’incendio divampato martedì verso mezzogiorno nei boschi sopra la frazione Poscante di Zogno, in un’area denominata La Canal, nei pressi delle cosiddette «Pozze», e che ha mandato in fumo un’ampia area, circa 2,5 ettari di territorio, è stato domato definitivamente ieri mattina, ma l’attenzione in zona, e non solo, a causa della siccità persistente e del forte vento, resta alta. Le condizioni di rischio ci sono tutte, ma all’episodio di Poscante si aggiunge anche il dolo. «La segnalazione del rogo – dichiara Jonathan Lobati, presidente della Comunità montana Valla Brembana – è arrivata alla nostra squadra di Antincendio Boschivo (Aib) alle 13.20 di martedì e subito 7 nostri volontari, coordinati da Roberto Fiorona, responsabile dell’Aib della Valle Brembana (e che ha coordinato tutte le operazioni), si sono recati sul posto per intervenire».
A supporto dell’Aib durante le operazioni sono intervenuti anche due elicotteri. Sul posto, inoltre, anche i vigili del fuoco, la Protezione civile e la polizia locale di Zogno, e i carabinieri forestali di Sedrina. «La zona dove è divampato l’incendio – continua Lobati – è impervia e ci sono canali rocciosi e molto stretti. Le operazioni quindi non erano semplici. Si è lavorato con gli elicotteri che si sono riforniti dalla vasca montata sul piazzale mercato, anche se in alcuni momenti anche a causa del vento gli elicotteri hanno dovuto prelevare direttamente dal fiume Brembo, vicino ai Ponti di Sedrina». Sulla montagna, invece, sono giunti a piedi i volontari dell’Aib.
Indagini in corso
«Si è monitorato l’incendio – spiega – fino alle 21,30 di martedì sera. Dimostrava di essere in diminuzione e quindi, pur tenendolo monitorato per evitare rischi, le operazioni sono poi riprese stamattina (ieri per chi legge, ndr) con 6 volontari dell’Aib (è stato richiesto anche il supporto di un elicottero per evitare ripartenze del fuoco) e alle 6,20 l’incendio era spento. Poi si è tenuta monitorata la zona ancora per qualche ora». A preoccupare la natura del rogo, che, secondo le indagini ancora in corso dei carabinieri forestali di Sedrina, è dolosa. Ma anche le condizioni meteo e lo stato arido in cui si trovano prati e boschi, terreno fertile per il divampare veloce di qualsiasi incendio.
«Sul posto siamo arrivati anche noi – spiega Emiliano Paninforni, comandante della Polizia locale di Zogno – e abbiamo seguito le operazioni coordinate da Fiorona, dando il nostro contributo. La zona dove è divampato l’incendio è molto brutta e impervia e già qualche anno fa c’era stato un incendio. Fortunatamente le fiamme hanno trovato rocce e una parte di terreno già bruciato e l’Aib è riuscito a intervenire subito e in tempo, aggredendole e impedendogli di sopravanzare e salire. Perché se fossero salite di 500-600 metri, avrebbero trovato abeti e pini e un bosco molto fitto e visto che causa siccità è tutto secco, aggiungendoci il vento, sarebbe stato davvero un grosso problema. La fase emergenziale ora è chiusa, ma l’attenzione deve rimanere alta perché il territorio così arido e il vento di questi giorni rendono un eventuale incendio ancora più pericoloso».
«Non abbassare la guardia»
«Fortunatamente l’incendio è stato spento – conclude Lobati – ma l’attenzione va tenuta alta vista l’assenza di pioggia e le condizioni del territorio, troppo secco. Chiediamo a tutti di fare la propria parte, di non creare pericoli, anche perché oltre a bruciare ettari di territorio si mette in pericolo l’incolumità dei volontari dell’Aib che devono affrontare il fuoco e lo fanno spesso in queste zone impervie, in cui le distrazioni non sono ammesse. Anche per questo li ringrazio, loro come tutti coloro che sono intervenuti e che ogni volta svolgono un lavoro fondamentale».
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