![](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2016/8/6/photos/cache/dagli-appalti-al-gioco-dazzardola-ndrangheta-si-allarga-a-bergamo_07a7cc58-5c1a-11e6-abf4-035c022eb48a_900_512_v3_large_libera.jpg)
Cronaca / Valle Brembana
Domenica 07 Agosto 2016
Dagli appalti al gioco d’azzardo
La ’ndrangheta si allarga a Bergamo
Una maxi inchiesta calabrese svela la rete di contatti delle cosche.
Ci sono propaggini anche bergamasche nell’operazione «Alchemia», scattata a fine luglio per colpire le ramificazioni della ’ndrangheta. Parallela all’indagine per cui pochi giorni fa è stato arrestato il senatore Antonio Caridi di Gal, infatti, un’altra maxi-inchiesta calabrese punta a svelare la rete di contatti delle cosche. L’indagine ha messo sotto la lente anche un 43 enne di origini calabresi ma residente a Vercurago, comune lecchese al confine con la Bergamasca. Gli approfondimenti su di lui avevano preso in esame pure l’interesse per la possibile acquisizione di sale bingo a Dalmine e Stezzano.
In manette è finito poi un imprenditore del settore delle pulizie, residente a Sorisole e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Numerose società sono inoltre state sottoposte a sequestro preventivo. Tra queste, un’azienda con sede legale a Bergamo, in passaggio Don Seghezzi.
Ma la Bergamasca è citata anche nell’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, presentata di recente alla Camera: vi si ricorda tra l’altro l’operazione «Hydra», che ha visto coinvolto anche un libero professionista bergamasco accusato di aver favorito alcuni usurai calabresi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA