Cronaca / Valle Brembana
Giovedì 03 Maggio 2018
Da cinque mesi bloccato in Cina
Odissea di un imprenditore bergamasco
Il 50enne di Villa d’Almè è accusato di evasione fiscale da 4 milioni di euro: l’interrogazione del deputato della Lega Nord Daniele Belotti alla Farnesina.
Dal 3 dicembre scorso è bloccato in Cina. È la difficile situazione che il 50enne bergamasco Valentino Sonzogni sta vivendo esattamente da cinque mesi a causa di un provvedimento disposto dal fisco cinese che attribuisce all’imprenditore orobico un’evasione fiscale di 4 milioni di euro per una società costituita attraverso una joint venture italo-cinese.
Un debito che Sonzogni, originario di Villa d’Almè, ignorava e del quale è venuto a conoscenza quando si è presentato all’aeroporto di Pechino, dove gli hanno impedito di imbarcarsi. Il bergamasco sarebbe vittima, a suo dire, di una frode architettata da un cittadino cinese, al quale era stata data in gestione, all’insaputa di Sonzogni, la ditta che lo stesso cinquantenne aveva fondato nel 2005 con un cugino e attraverso una joint venture italo-cinese. Giunto in Cina il 26 novembre per una breve vacanza, sarebbe dovuto rientrare a Villa d’Almè il 2 dicembre. Ma è stato bloccato: la ditta che aveva fondato, benché fallita nel 2008, risultava ancora sotto la sua responsabilità, benché lui non ne sapesse nulla, come ha raccontato a L’Eco di Bergamo in un’intervista.
Il deputato Daniele Belotti (Lega Nord), sollecitato dai familiari, ha presentato nella giornata di giovedì 3 maggio, un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri, Angelino Alfano «perchè si insista nel fare pressioni al governo cinese perchè accerti in tempi brevi la vera realtà del caso Sonzogni, ovvero che l’imprenditore bergamasco è stato truffato. Come avrebbe potuto gestire un’azienda che evade 4 milioni di euro di tasse senza aver messo piede in Cina da anni?».
«Ho sentito direttamente anche il signor Sonzogni – spiega Belotti – e l’ho sentito provato: è libero di muoversi e di comunicare, ma 5 mesi lontano da casa gli stanno costando ingenti somme per le consulenze legali e un grosso danno per le sue attività in Italia che è impossibilitato a seguire di persona. Inoltre è preoccupato per le condizioni del padre che è molto anziano e che necessita di assistenza».
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