«Voglio sapere perchè Marco non c’è più»
Bergamasco un bimbo morto a Brescia

Una lettera disperata, una lettera toccante, quella della mamma bergamasca del piccolo Marco, morto il 5 gennaio all’ospedale di Brescia, uno dei quattro neonati morto in questi ultimi giorni nella struttura sanitaria.

A riportarla è Bresciaoggi. La mamma, Denise Malvicini di Costa Volpino, ha scritto per chiedere le ragioni di un dramma che appare insensato, una mamma che vuole sapere il «perchè» il suo bambino sia morto in un reparto di ospedale poco dopo la nascita. «Il tuo piccolo cuore ha ceduto... - ha scritto su Facebook - hai lottato fino alla fine... sei stato un grande guerriero... sarai per sempre il nostro piccolo angioletto. Buon viaggio amore... da mamma, papà e dal tuo fratello maggiore Alessandro».

«Marco è nato alla trentesima settimana con cesareo perché io avevo la pressione alta, da li iniziamo la nostra esperienza in terapia intensiva neonatale agli Spedali Civili di Brescia - ha spiegato la mamma disperata nella lettera inviata al quotidiano Bresciaoggi -. Marco subisce un pneumotorace dal quale piano piano ne usciamo».

Denise racconta i giorni in ospedale nella lettera riportata da Bresciaoggi: «Inizia a mangiare e crescere, da 1050 grammi arriviamo a 1500 grammi, iniziamo a poterlo tenere un poco in braccio e a toglierlo quindi dalla termoculla». Segnali importanti di ripresa che fanno ben sperare: «Iniziamo a fare la marsupio terapia ed io sono al settimo cielo, il 29 dicembre ci dicono che non possiamo fare la terapia perché dagli esami pare che abbia in corso un infiammazione - ha scritto la donna -. La mattina dopo, il 30 dicembre, mi chiamano e mi dicono che il bambino é peggiorato e han dovuto intubarlo a causa di uno shock septico. Peraltro quando arrivo in ospedale noto che nella stanza manca la culla di una bimba e scopro poco dopo che la piccola è morta durante la notte».

La situazione inizia a precipotare: «Mi dicono che Marco ha preso un batterio, non si sa quale e parlano di sepsi, fatti sta che da quel giorno è il declino, Marco non respira più autonomamente, non fa pipì ed iniziano ma serie di terapie che però non portano a grandi risultati. Ed il 5 gennaio poco dopo le 18 il suo cuore ha ceduto. Il giorno prima il suo vicino di letto è morto per motivi ignoti».

E aggiunge: «Non accuso nessuno di negligenza, ma voglio sapere cosa è accaduto, visto che ho esposto anche al primario dei dubbi sulla sterilità e su alcune cose secondo me poco adeguate in un reparto simile. Mio figlio non c’ è più ma altri bambini potrebbero star male».

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