Villongo, parla una testimone
«Ho visto l’uomo a terra, attimi surreali»

Sono le 8 in punto di lunedì mattina quando nel parcheggio della biblioteca di Villongo si sta consumando una tragedia che, in pochi istanti, degenererà nell’investimento mortale di un aggressore da parte della donna aggredita.

Quest’ultima, D. C., 44 anni, bresciana di Chiari, dov’era stata agente della polizia locale e che ora lavora in biblioteca a Villongo, è in piedi accanto alla sua Mercedes Classe B e lui, A. B., albanese di un anno più giovane, regolare in Italia e pure di Chiari, già noto alle forze dell’ordine e suo conoscente da oltre dieci anni, le sta puntando il coltello alla gola. Pochi attimi prima aveva cercato per due volte di colpirla: il primo fendente era andato a vuoto e aveva sfiorato il fianco della donna. Dal secondo lei aveva tentato di difendersi con la borsetta, ma la lama aveva raggiunto il suo braccio destro. «Stavamo tagliando l’erba nel cortile del centro anziani che ospita anche la biblioteca, dove la donna dipendente del Comune di Villongo lavora – racconta Luigina Tallarini, pensionata –: ho visto la discussione nel parcheggio antistante Villa Passi, ma il rumore del tagliaerba non consentiva di capire l’entità di quanto stava accadendo. Pochi istanti e ho visto l’uomo a terra. Sono uscita dal cancello: dava ancora segni di vita e sanguinava. Ho chiesto aiuto a un’automobilista in transito e abbiamo chiamato il 118, che è giunto dopo pochi minuti. Sono stati attimi surreali: difficile davvero rendersi conto di quanto era capitato».

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