Cronaca / Val Calepio e Sebino
Mercoledì 28 Settembre 2016
Punto venti volte dalle vespe
Lovere, «ma devo pagare il ticket»
L’amara sorpresa di un 43enne all’ospedale di Lovere: dimesso dopo un’ora di osservazione e 25 euro.
Inseguito da un nugolo di vespe, punto almeno venti volte, con gli insetti che spuntavano da sotto la camicia, eppure per la sanità lombarda anche in questo caso era necessario che pagasse il ticket del pronto soccorso.
È accaduto nei giorni scorsi a un quarantatreenne di Sovere il quale, mentre era impegnato a ripulire dai rovi e dalle sterpaglie una valletta adiacente alla sua abitazione, si è imbattuto in un nido di vespe che, disturbate dal decespugliatore, lo hanno assalito pungendolo su tutto il corpo. Non essendo allergico a questi insetti, l’uomo non ha subìto il temuto choc anafilattico: avvertiva però dolore ovunque e i primi sintomi di capogiri e mal di testa.
Invece che chiamare il 112 dell’Areu e chiedere il trasporto in autoambulanza, ha chiesto alla moglie di accompagnarlo al Pronto soccorso dell’ospedale di Lovere dove, davanti a sé, non ha trovato nessun altro paziente. «Per questo i medici mi hanno preso subito in cura – racconta ancora il soverese – e hanno svolto tutti i loro accertamenti del caso: alla fine me la sono cavata con un’iniezione di antistaminico. Sono rimasto in Pronto soccorso un’ora circa, durante la quale i medici mi hanno tenuto in osservazione. Alla fine, visto che non avevo altri sintomi, mi hanno dimesso». Prima però di poter tornare a Sovere, al 43enne aggredito dalle vespe è stata consegnata la fattura con l’importo del ticket da pagare: 25 euro.Oltre al dolore per le punture, al 43enne di Sovere resta quindi l’amaro in bocca: tralasciando il fatto che stesse pulendo una valletta pubblica, che sia andato in ospedale senza chiedere l’intervento dell’autoambulanza, si domanda se neppure l’assalto di un agguerrito sciame di vespe possa essere considerata un’urgenza di tipo sanitario per affrontare le quali paga già regolarmente tasse e imposte a livello locale, regionale e nazionale. Dall’ospedale la dichiarazione che tutto si è svolto correttamente, rispettando le procedure e le tabelle regionali.
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