Perse la vita nel crollo della Croce di Cevo
In beneficenza il risarcimento ai genitori

I genitori di Marco Gusmini, giovane animatore dell’oratorio di Lovere, hanno accettato il risarcimento di 700 mila euro e sono così usciti dal processo, rinunciando a costituirsi parte civile. La somma verrà impiegata per progetti benefici.

Il dolore per la morte di Marco Gusmini continua a pesare come un macigno sul cuore dei genitori Luciano e Mirella Collini, ma giovedì 6 ottobre a Brescia il procedimento giudiziario per accertare le responsabilità del crollo della Croce del Papa avvenuto il 24 aprile di due anni fa è arrivato a uno snodo importante. Il gip Carlo Bianchetti ha preso atto dell’accordo extragiudiziale tra le parti, che verrà erogata dall’assicurazione del Comune camuno di Cevo, e poi ha congedato gli avvocati dei due genitori. Mirella e Luciano Gusmini, che riceveranno anche 70 mila euro per le spese legali, stanno valutando come utilizzare i soldi ricevuti: il risarcimento, che non potrà mai restituire loro il figlio scomparso, verrà impiegato per progetti di beneficenza, ancora da stabilire e definire.

A confermarlo è la stessa mamma: «Sicuramente andranno in beneficenza, ma non sappiamo ancora niente». Il progetto o i progetti che verranno finanziati serviranno a ricordare il cuore generoso e il sorriso spensierato di quel figlio che una tragedia assurda ha strappato alla vita. Il suo ricordo è ancora forte e presente nella parrocchia di Lovere tanto che in oratorio è attiva «La bottega di Marco», una piccola falegnameria dove i ragazzi, accompagnati dal papà Luciano e da altri volontari, scoprono la valenza educativa del lavoro pratico e manuale. Ma l’assenza di Marco ha lasciato un vuoto in casa Gusmini che nessuno e nulla riesce a colmare.

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