Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 18 Luglio 2017
«Panoramico» sul lago d’Iseo
52 anni di buona cucina
Sono diversi i motivi per cui scrivere del ristorante-albergo “Panoramico” di Fonteno, paesino a picco sul lago d’Iseo, sponda bergamasca. Prima di tutto – come dice il nome stesso del locale – dalle sale da pranzo, dalle camere e dalle terrazze si ammira uno dei più vasti e meravigliosi panorami lacustri del Nord Italia. Non bastano le parole per descrivere le sensazioni che si provano da questa balconata con vista amplissima sul lago e la cerchia delle Prealpi. Un senso di infinito, di pace, di serenità, di bellezza…Chissà quante dichiarazioni d’amore sono sbocciate su questo terrazzo panoramico… In effetti il luogo ispira, ancor più se hai mangiato e bevuto bene, come accade regolarmente qui da oltre 50 anni.
Ecco l’altro motivo per scriverne. Il “Panoramico” compie 52 anni. Lo hanno aperto, nel 1965, due sposini novelli, Rosa Bena e Battista Bertoletti, entrambi con la passione per la cucina. All’inizio era una trattoria alla buona, con alcune camere, oggi è un signor ristorante e un albergo di tutto rispetto con 13 belle camere e tre junior suites. Papà Battista è purtroppo scomparso alcuni anni fa, ma mamma Rosa – oggi ottantatreenne - è sempre al suo posto, a impastar farina per imbattibili casoncelli o foiade, a tener d’occhio i fornelli per superlativi arrosti, brasati e salmì. Alla sua scuola, oltre che all’Alberghiero di Clusone, è cresciuto il figlio Beppe, chef dalla mano sicura oltre che general manager, mentre la figlia Monica si occupa della reception, della sala e della amministrazione.
E arriviamo a un terzo motivo per festeggiare: il potenziamento dello staff di cucina e di sala e insieme la conclusione di alcuni ulteriori lavori di abbellimento e di ampliamento della struttura. In cucina è arrivato Aris Pina, bresciano della Valcamonica, che ha lavorato in grandi alberghi in Svizzera e in noti ristoranti italiani (Villa d’Este, Fiordaliso), collaborando anche con lo chef stellato Andrea Berton. In sala, attento e preciso, nuovo direttore di sala è Antonio Lombardi, che ha avuto esperienze in noti ristoranti bergamaschi. Per confermare la mania di perfezionismo dei fratelli Bertoletti, ecco al tramonto arrivare su ogni tavolo una bianca lampada a led che permette di vedere bene i piatti del menù ordinato ma al contempo permette di spegnere le luci in sala, per poter ammirare senza riflessi tutta la bellezza del cielo stellato e delle luci sul lago. L’apertura della “Terrazza Meraviglia”, l’ampliamento della cucina con la sostituzione di parte delle attrezzature, la sistemazione del parco degradante verso il lago (ci sono anche un orto biologico con verdure ed erbe aromatiche e una vasca Jacuzzi), l’abbellimento delle tre sale da pranzo con ampie vetrate panoramiche: tutto questo ha dato al locale un tono decisamente elegante, cui contribuiscono i tovagliati, la disposizione dei tavoli e la professionalità dei collaboratori.
Venendo al menù vero proprio, diciamo che sono tre i filoni principali di proposta: ci sono i piatti della tradizione di mamma Rosa (citiamo i casoncelli ripieni di arrosto, le foiade, sempre di pasta fresca, con funghi o anche con gamberetti, tutta la serie delle carni di selvaggina); c’è poi la linea del pesce di lago, fornito freschissimo da un pescatore di fiducia (citiamo “coregone rivisto con zucca mantovana”, “millefoglie di persico e verdure”, “salmerino involto con porri ed uvette con crema al peperone rosso”); infine una linea che arriva al pesce di mare (tonno, crostacei e quant’altro, compreso un particolare “fritto”; noi abbiamo assaggiato uno splendido e insolito “trancio di branzino con porcini) e anche al menù vegetariano. C’è anche una ricca Carta dei vini, oltre a quella dei dolci. Insomma, 52 anni di esperienza nel mondo della ristorazione, con la sapienza e tradizione della mamma, l’innovazione e la creatività dei figli e dei collaboratori, hanno approntato un posticino che vi consigliamo vivamente di andare a conoscere. Da Bergamo sono poco più di 40 chilometri, percorrendo la Val Cavallina per arrivare ai 600 metri di altitudine di questo paesino, panoramico senza dubbio ma interessante anche sotto il profilo enogastronomico.
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