Esperto scalatore, amante dei monti
Lovere piange Sergio Polloni

Cinquantasette anni, è morto sulla montagna che tanto amava, ma che questa volta non gli ha dato scampo. Nonostante fosse un escursionista preparato e attrezzato, nessuno, nemmeno lui, poteva prevedere che il pezzo di roccia su cui aveva fatto presa si sarebbe staccato facendolo precipitare per una trentina di metri.

Il distacco di un pezzo di roccia: pare infatti sia questa la causa dell’incidente in quota che è costata la vita a Sergio Polloni, guardia giurata di 57 anni, di Lovere. Il bergamasco era uno scalatore esperto e domenica mattina, approfittando della bella giornata di primavera, aveva partecipato a un corso di alpinismo organizzato dal Cai di Lovere in qualità di istruttore con alcuni colleghi e un gruppo di allievi.

Verso le 11,30 Polloni stava affrontando una salita impegnativa, una via di arrampicata di terzo grado, che parte dalla Grotta dei Pagani, in direzione pizzo della Regina, a circa 2.000 metri di altitudine. Mentre saliva, la roccia alla quale si sosteneva ha ceduto improvvisamente: una tremenda caduta sulla parete rocciosa che lo scalatore non è riuscito ad arrestare finchè è giunto a circa metà della via. La situazione è parsa subito molto critica: Polloni aveva riportato una serie di lesioni molto gravi. È morto poco dopo a causa dei traumi subìti.

Sergio Polloni era uno degli istruttori di alpinismo del Club alpino Italiano di Lovere molto amato, viveva nella zona della Torricella a Lovere insieme alla moglie Luisa Bianchi, ex presidente della sezione loverese del Cai, e alla figlia Erica.

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