Amazon sbarca anche a Chiuduno, in vista 450 nuovi posti di lavoro

L’insediamento Dietro la richiesta di un’immobiliare per un’area in via Monte Alben ci sarebbe il colosso dell’e-commerce. Previsto un magazzino di 8mila metri quadrati.

La logistica sgranocchia un’altra fetta di Bergamasca, questa volta a Chiuduno. Il Comune guidato dal sindaco Piermauro Nembrini è infatti pronto a rilasciare il permesso di costruire a una nota azienda immobiliare della zona dietro la quale, stando ai ben informati, si celerebbe il gruppo Amazon. Il colosso dell’e-commerce avrebbe infatti puntato un’area del quartiere industriale di Chiuduno - siamo nella parte sud del comparto, in via Monte Alben -, area oggi a verde (ma già destinata ad attività produttiva) di proprietà, appunto, dell’immobiliare. E su cui si è già iniziato a lavorare, da qualche giorno: in virtù di una Scia presentata in Municipio per l’allestimento del cantiere, il lotto è stato recintato e i lavori preliminari sono già stati avviati.

Quel che si sa è che l’operazione, parecchio delicata e su cui la richiesta da più parti è (ancora oggi) quella di tenere la bocca cucita, va avanti da mesi, in sordina: gli incontri che si sono svolti a partire dal 2021 sono avvenuti tutti alla presenza dei tecnici dell’immobiliare, senza interlocuzioni dirette - come da prassi - fra Comune e Amazon. L’azienda leader nella logistica, a sentire chi ha seguito sin dal principio la partita, sembrerebbe voler installare a Chiuduno un centro destinato alla distribuzione del cosiddetto «ultimo miglio»: centro di dimensioni molto ridotte rispetto ai maxi poli già costruiti a Casirate d’Adda e Cividate al Piano. Il magazzino coprirebbe una superficie di circa 8mila metri quadrati, su un lotto complessivo di 60mila.

Il pacchetto assunzioni

Da quanto si apprende, in programma ci sarebbero suppergiù 450 assunzioni di cui 150 per posizioni amministrative, e 300 per il trasporto delle merci sui veicoli. Sotto il profilo autorizzativo, i passaggi sono quasi tutti chiusi: la Giunta nel 2021 ha approvato il piano attuativo di completamento per il comparto (c’era già un piano attuativo risalente agli Anni 2000, si sono solo dovute apportare modifiche minime), a fine dello scorso anno l’immobiliare ha quindi presentato la richiesta del permesso di costruire e infine, a gennaio, la Provincia - pur imponendo alcune prescrizioni, fra cui la tutela di un reticolo minore - ha concesso l’esclusione dalla Via, la Valutazione d’impatto ambientale.

«All’atto incasseremo circa 250mila euro di oneri - spiega il primo cittadino Piermauro Nembrini - con cui, in parte, potremo finanziare il ricco piano di opere pubbliche da poco approvato»

Ora si attende solo che, a giorni, l’immobiliare ritiri il permesso di costruire in Comune: «All’atto incasseremo circa 250mila euro di oneri - spiega il primo cittadino Piermauro Nembrini - con cui, in parte, potremo finanziare il ricco piano di opere pubbliche da poco approvato. La nostra Amministrazione non disapprova lo sviluppo della logistica: siamo uno dei pochi Comuni della zona ad aver bandito l’installazione di aziende della gomma, per evitare eventuali danni da inquinamento, ma la logistica non produrrà alcuno svantaggio per la popolazione. Il traffico? Il nuovo comparto sorgerà a ridosso della provinciale 91, non ci saranno camion a riversarsi in centro: avanti e indietro dal polo sulla provinciale andranno piccoli furgoncini, peraltro - ci hanno assicurato - elettrici».

«Ci è stato presentato un piano di mitigazione ambientale corposo, che prevede fra l’altro la piantumazione di parecchi arbusti - precisa il sindaco -. Senza contare che la Provincia ha imposto prescrizioni precise»

Un’operazione che farà comunque discutere, visti i precedenti: gli insediamenti logistici già operativi nella Bergamasca hanno sollevato parecchie perplessità, non solo da parte delle associazioni ambientaliste. «Ci è stato presentato un piano di mitigazione ambientale corposo, che prevede fra l’altro la piantumazione di parecchi arbusti - precisa il sindaco -. Senza contare che la Provincia ha imposto prescrizioni precise. Questo per dire che crediamo nella bontà dell’operazione, anche in termini di ricadute favorevoli sull’occupazione».

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