Ubuntu, inemuri, cafunè: le parole (uniche) che si traducono solo con una sensazione

Teatro. Sul palco del Sociale «Atlante linguistico della Pangea» della compagnia Sotteraneo che ha aperto la stagione di Altri Percorsi della Fondazione Donizetti.

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Ubuntu, nella lingua bantu significa che una persona è una persona solo attraverso gli altri. Inemuri, in giapponese si intende l’atto di addormentarsi brevemente in un luogo pubblico. Cafunè in brasiliano è invece, l’atto di passare le dita fra i capelli della persona amata. Sono solo tre delle 50 parole che gli attori della compagnia Sotterraneo hanno messo in scena in uno spettacolo nato durante la pandemia che hanno chiamato «Atlante linguistico della Pangea».

Un viaggio in un vocabolario molto particolare, quello delle parole intraducibili al di fuori della lingua d’origine se non con una frase, un concetto o un’emozione. Con ritmo e ironia Sotterraneo si destreggia in un lavoro semantico che sa anche emozionare. Guarda l’intervista realizzata per Tic Tac, la rubrica del Tg di BergamoTv in onda ogni sabato alle 12.15-12.45-19.45-23.15.

Tic Tac. In scena le parole che si traducono solo con un concetto o una sensazione. Video di Roberto Vitali

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