Pietro Roncelli maestro dei burattinai: «Il mio Giopì non invecchia mai»

Il suo Giopì non stanca mai, a dimostrarlo il numero di bambini che assiste ai suoi spettacoli e che ride e strepita dall’inizio alla fine della storia. Pietro Roncelli, a 83 anni, gira in lungo e in largo portando in scena i racconti di un tempo adattati alle esigenze dei bambini di oggi: dialoghi più brevi e soprattutto più interazione. «I lunghi monologhi di una volta li farebbero addormentare». Ma «Il Giopì alla corte del Re di Persia» nella nuova versione 3.0 sin dalle prime battute tiene i bambini incollati alla sedia e i loro occhi fissi sul palco.

Pietro Roncelli è infaticabile, la sua arte è anche quella dell’artigiano di una volta che intaglia i suoi burattini, li veste, prepara i fondali e le scene. Non è mai completamente solo, dietro le quinte, da sempre, c’è il lavoro della moglie Carla che è anche la prima «critica» e consigliera. Da una decina di anni è affiancato dal nipote, Gabriele Codognola, che si appresta a continuare la tradizione di famiglia.

Guarda il video tratto da Tic Tac, la rubrica di cultura e spettacolo del Tg di Bergamo Tv in onda tutti i sabati.

«Burattini a Natale», a cura di Associazione Arts e Fondazione Benedetto Ravasio – Museo del Burattino, propone un gran finale di tre spettacoli a Bergamo Alta, ciascuno in doppia replica, della compagnia fiorentina dei Pupi di Stac, creata da Carlo Staccioli – in arte Stac - a Firenze nel 1946. A Bergamo al teatro Sant’Andrea di Città Alta (via Porta Dipinta 37). Gli spettacoli sono adatti dai 3 anni in su. Si parte lunedì 26 dicembre, alle 10.45 e alle 15.30, al teatro Sant’Andrea con «I tre doni del Vento Tramontano». Martedì 27 dicembre, alle 10.45 e alle 15.30, sempre presso il teatro Sant’Andrea va in scena «La storia di Prezzemolina». Mercoledì 28 dicembre, alle 10.45 e alle 15.30, sempre al teatro Sant’Andrea tocca a «Il giardino del Re