Stasera i fuochi in borgo. E su Periscope
Santa Caterina, tutti col naso all’insù

Ci siamo. Mancano poche ore all’evento pirotecnico della città. Appuntamento irresistibile per gli «abbonati» ai Fuochi dell’Apparizione. Raccomandato a chi, a oggi, non ha mai avuto modo di assistervi.

In campo, allo stadio, ci saranno loro: gli esperti maestri Gardin di Padova, tra i leader italiani del settore. Che, questa sera, proporranno uno spettacolo d’altissimo livello (non solo per la quota che raggiungeranno i maestosi giochi) capace di «accendere» la città. E far rimanere tutti, per circa mezz’ora, col fiato sospeso. In migliaia, ogni anno, giungono anche da fuori provincia per godersi la serie ininterrotta di fuochi, cascate, razzi e girandole. Spettacolo comunque garantito dagli spalti della curva Morosini dello stadio. Grazie alla copertura finanziaria degli articoli pirici - spesa sempre più gravosa per le casse dello speciale Comitato organizzatore dei festeggiamenti della parrocchia di Santa Caterina - e allo sprint dei lavori di miglioramento dell’Atleti Azzurri d’Italia da parte di Atalanta B.C. e del Comune che, attraverso Bergamo Infrastrutture, ha in carico l’impianto sportivo.

Da cui, alle 21, si alzerà in cielo un tripudio di luci e colori. Incanto per gli occhi e sinfonia per le orecchie. Show preceduto (alle 20,30 sul piazzale sud dello stadio) da un momento in musica, offerto da Oriocenter, con il maestro Damiano Rota e il soprano Elena Bertocchi. Che per la prima volta, dopo i tre inconfondibili «botti», eseguiranno l’Inno alla Beata Vergine Addolorata - venerata nel vicino santuario - composto dal già direttore della cappella Musicale Pontificia Sistina monsignor Giuseppe Liberto, sul testo del poeta borghigiano Alessandro Bottelli.

Brano e fuochi d’artificio, come ogni 17 agosto, onoreranno il prodigioso evento, avvenuto oltre quattro secoli fa. Il 18 agosto 1602. Quando – narrano le cronache di allora – tre raggi di una stella, apparsa a mezzogiorno, riportarono alla bellezza originaria un’effigie, assai logorata, raffigurante la Madonna con il Figlio esanime tra le braccia. La stessa effigie, da oltre quattro secoli, è venerata sull’altare maggiore del santuario cittadino. Dove al termine dello spettacolo confluirà la folla, attraversando le bancarelle e le caratteristiche luminarie. Gremita, come sempre, sarà la zona attorno allo stadio (chiusa al traffico per l’occasione insieme a via Borgo Santa Caterina).

La diretta on line

Al santuario la fiumana di gente avrà modo di ricevere la benedizione davanti al seicentesco simulacro dell’Addolorata. Gruppo ligneo che martedì sera, dopo la Messa delle 17,30 presieduta dal vescovo Beschi (in diretta web su Periscope attraverso il profilo Twitter @BorgoScaterina), sarà portato solennemente in processione lungo le vie del Borgo d’Oro.

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