Mantenere le tradizioni
A scuola con i Gioppini

Una scuola di folclore bergamasco: musicale, ballerino e canoro. Perché le tradizioni orobiche più popolari non muoiano, e trovino invece sempre nuovi interpreti nel diffondere la serenità e semplicità della vita di un tempo.

Una scuola di folclore bergamasco: musicale, ballerino e canoro. Perché le tradizioni orobiche più popolari non muoiano, e trovino invece sempre nuovi interpreti nel diffondere la serenità e semplicità della vita di un tempo.


L’associazione culturale e gruppo folk «I Gioppini di Bergamo» da venerdì 28 marzo tiene un ciclo gratuito di lezioni a chiunque voglia avvicinarsi alla cultura popolare imparando a suonare uno strumento acustico, a cantare cori tradizionali e da osteria, a muoversi in gruppo secondo danze antiche.


Dove? In via Borgo Palazzo 209, zona mercato ortofrutticolo, nella sala riunioni del Ducato di Piazza Pontida, dalle ore 20,50 alle 22,30. Venerdì scorso il primo incontro programmatico, ma ne sono in programma almeno altri dieci – sempre di venerdì sera, a partire da oggi – sino al 27 giugno.


Fabrizio Cattaneo è copresidente e direttore artistico del Gruppo I Gioppini. Ha 45 anni ed è nel gruppo da quando ne aveva 12 e cominciava a suonare la fisarmonica. Di professione è tecnico riparatore di televisori. «La cultura popolare – afferma – è un patrimonio da non trascurare e va tramandata, altrimenti restiamo senza radici storiche. Con le nostre lezioni vogliamo trasmettere questa cultura e, a chi lo vorrà, diamo anche la possibilità di inserirsi nel nostro gruppo. Abbiamo sempre bisogno di nuove leve e di aumentare il numero delle persone disponibili per le varie manifestazioni alle quali siamo invitati in Italia e all’estero».

Frequentando le lezioni del gruppo I Gioppini (info 335.5430256) [email protected]) ci si può perfezionare nel suono di clarino, tromba, fisarmonica, chitarra, trombone. I balli sono tutti di gruppo, tradizionali di Bergamo, della Lombardia o anche del Nord Italia: ballo dei vedovi, delle ombrelle, di primavera, di carnevale, tutti a tempo di valzer, mazurka o polka.

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