Bergamo ricorda
Giacomo Manzù

Nel XXV anniversario della morte dello scultore Giacomo Manzù il Laboratorio di Storia del Circolo Gramsci Bergamo ha deciso di ricordare l’artista con una ricerca storica che ne ripercorre la vita umana e artistica.

La ricerca affronta i temi dell’impegno artistico durante il fascismo e gli anni di Corrente, ripercorre quel clima di libertà e di rinascita degli anni del dopoguerra, cercando soprattutto di far parlare l’artista attraverso le interviste rilasciate ,non tralasciando però di dare la giusta attenzione alle note dei critici d’arte.

Sono descritte le principali opere dell’artista ,che hanno fatto di Manzù uno degli scultori più importanti a livello internazionale, e sono prese in considerazione anche i numerosi disegni, i manifesti, le litografie, le affiches: perché Manzù non fu solo scultore.

E poi ci sono le importanti amicizie con Guttuso, Quasimodo, Luigi Nono, Stravinskij, Eduardo De Filippo,e con numerosi artisti, poeti, intellettuali, registi. Manzù attraversò un secolo (1908-1991) senza subire mode e cercare protagonismi , assiduo e singolarmente continuo nella sua attività ;da quasi autodidatta a professore all’Accademia di Brera e all’Accademia Albertina di Torino, lui ateo e comunista amico di Papa Giovanni XXIII.

Ecco una selezione di appuntamenti in programma venerdì 21 ottobre

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