A Lurano proseguono gli appuntamenti per la rassegna «A levare l’ombra da terra». Cosa pensava Felice Gimondi in quella prima domenica di settembre del 1973 negli ultimi chilometri del campionato del mondo a Barcellona? Cosa provava nel cuore, nella mente, quali ricordi, quali immagini si affollavano mentre pedalava accanto al suo eterno rivale, Eddy Merckx?
Gli ultimi dieci chilometri di quel campionato del mondo vengono raccontati in un monologo teatrale, un flusso di coscienza fondato sul racconto dello stesso campione bergamasco. Una narrazione incalzante, che diventa impetuosa, ci prende nelle viscere e ci porta al senso più profondo del ciclismo, della terribile fatica dello sport della bicicletta, metafora dell’esistenza, fino a quel traguardo e a una mitica, sorprendente vittoria.Dopo la seconda grande guerra, mentre l’Italia cerca di ricominciare, un bambino cresce con un sogno: salire in sella a una bicicletta e diventare un campione. Fino a che arriva l’attesa prima corsa. Felice corre, cade due volte ma si rialza sempre. Arriva al traguardo quando lo striscione dell’arrivo è già smantellato. E quando il padre gli chiede “come sei andato?”, lui risponde, abbassando gli occhi, “sono arrivato”. Quel ragazzo, come tutto il nostro Paese in quegli anni, si è rialzato ed è diventato un campione: Felice Gimondi. Ingresso libero e gratuito. Sito: http://www.alevarlombradaterra.it
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