In occasione di “Musei Notti Aperte”, anche quest’anno il museo civico di Scienze Naturali «Caffi» di Bergamo propone il tradizionale appuntamento con l’entomofagia. Può sembrare strano utilizzare gli insetti come cibo, in realtà non vi è nessuno di noi che non abbia ingerito larve di ditteri, lepidotteri o coleotteri con l’assunzione degli alimenti ordinari. Frutta e verdura “biologici” sono certamente i prodotti che garantiscono l’apporto maggiore di proteine di questa provenienza.
La proposta “entomogastronomica” non vuole certo minare abitudini consolidate della cucina mediterranea e locale ma vuole avvicinare il pubblico al mondo degli insetti, animali per la verità, spesso guardati con disgusto o paura da gran parte dell’opinione pubblica. Questi animali, il cui numero di specie presente in Italia supera le 37000, ha una notevole importanza sia in termini ecologici (sono presenti in ogni ambiente terrestre) sia riguardo alla biodiversità, nel nostro paese sono conosciute diverse centinaia di specie endemiche, ossia esclusive del territorio italiano.
L’inusuale proposta gastronomica sarà preceduta da due relazioni che avranno inizio alle ore 9 presso la sala Curò di Piazza Cittadella. La prima, tenuta da Roberto Fabbri dell'Associazione Lestes di Ferrara che opera nell'ambito della Ricerca e lo Studio nelle Scienze Naturali, riguarderà le tradizioni storiche e l’origine dell’entomofagia nel mondo.
A seguire il prof. Maurizio G. Paoletti docente, di entomologia presso l’università di Padova e da tempo impegnato in studi relativi all’impiego sostenibile della biodiversità, relazionerà sulle proprie ricerche riferite alla strategia di scelta delle specie invertebrate commestibili da parte degli aborigeni dell’Amazzonia e su aspetti forse meno immaginabili di entomofagia nella tradizione italiana ed in particolare in Friuli.
A conclusione della parte introduttiva, nelle sale espositive del museo, sarà possibile prendere visione di alcuni piatti appositamente preparati con specie di insetti prodotti da una ditta della bergamasca da tempo impegnata nell’allevamento di insetti.
Diverse sono le specie che si potranno vedere ed assaggiare: Cavallette (Locusta gregaria), grilli (Acheta sp.), tarme del miele (Galleria mellonella) tarme della Farina (Tenebrio molitor), bachi da seta (Bombyx morii).
Gli aspetti eno-gastronomici verranno introdotti da Davide Oltolini, critico enogastronomico (collaboratore, tra gli altri, del Gambero Rosso) specializzato nelle tecniche di degustazione di numerosi differenti cibi ed alimenti, l’esperto ha partecipato a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive (recente la sua apparizione al TG 2 ad illustrare le tecniche di degustazione delle acque) dedicate alla cucina. Oltolini sulla base della propria competenza proporrà gli abbinamenti cibo – vino più indicati per le caratteristiche delle specie, tema di cui si occupa da anni.
Tutti i partecipanti, a conclusione degli interventi introduttivi, avranno la possibilità di assaggiare alcuni piatti preparati con le specie di insetti sopra citati.
Per persone particolarmente interessate all’argomento è previsto alle ore 19 un seminario pratico di approfondimento (rivolto ad un massimo di 25 persone) condotto da Oltolini per il quale è prevista l’iscrizione obbligatoria presso la segreteria del museo (tel. 035-286012).
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