Birrifici bergamaschi crescono:
a San Pellegrino la prima rassegna

Bionde, rosse, scure, bianche e anche rosa, non filtrate e non pastorizzate. Il mondo dei birrifici bergamaschi è in continua crescita tanto che nell'ultimo anno sono nati tre dei sette produttori presenti in Bergamasca.

Bionde, rosse, scure, bianche e anche rosa, non filtrate e non pastorizzate. Il mondo dei birrifici bergamaschi è in continua crescita tanto che nell'ultimo anno sono nati tre dei sette produttori presenti in Bergamasca. Da venerdì a domenica, a San Pellegrino, aprirà la loro prima rassegna, una tre giorni per poter conoscere da vicino e tutti insieme gli otto birrifici orobici, da quello più longevo, il «Mavisto» di Sedrina, all'ultimo nato, l'Elav di Comun Nuovo.

L'iniziativa è del birrificio «Via Priula di San Pellegrino Terme» e della Compagnia del luppolo, l'associazione con sede a Zogno nata per la conoscenza in particolare delle birre belghe e artigianali.  Una prima volta che ha tutta l'aria di un successo garantito, visto l'alto gradimento che negli ultimi tempi stanno avendo le birre artigianali.

«Fino a un paio d'anni fa – spiega Giorgio Marconi, presidente della Compagnia del luppolo e giudice internazionale nei concorsi birrari – per quanto riguarda la birra artigianale, Bergamo era la Cenerentola tra le provincie lombarde, poco rappesentata in una regione che, con 61 aziende su un totale di oltre 350, guida il fiorente movimento dei microbirrifici italiani, ormai apprezzatissimi in tutto il mondo per qualità e originalità».

«Ora, anche da noi – continua Marconi – è in corso una stagione di eccezionale vitalità: negli ultimi mesi sono nati quattro birrifici che nulla hanno da invidiare ai più blasonati produttori nazionali».

«Quasi tutti i nostri birrifici – prosegue Marconi – vanno orgogliosi della scelta di commercializzare birre non filtrate e non pastorizzate, di utilizzare materie prime di alta qualità senza aggiungere conservanti e additivi chimici. Le loro birre, pertanto, sono più delicate ma restano vive, hanno un gusto in evoluzione come quello del vino, con sapori intensi e diversificati. Sono però il fattore umano, la passione profusa nell'obiettivo di migliorare continuamente le proprie creazioni che rendono il prodotto artigianale meritevole di essere conosciuto e sostenuto».

Eccoli, dunque, i sette birrifici orobici che saranno presenti alla rassegna di San Pellegrino, intitolata, con un gioco di parole, «BeerGhèm»: il «Maivisto» di Botta di Sedrina, il più longevo della nostra provincia, nato nel 1999 e ancora oggi l'unico brewpub, ovvero un pub che vende solo birra di propria produzione; lo «Sguaraunda» di Pagazzano è attivo dal 2003 e tra le birra ha anche una «nera» affumicata; nel 2007, a Ponte San Pietro, ha aperto il birrificio «Maspy», gestito da un birraio donna; il birrificio Valcavallina, gestito da Renato Carro, è aperto dal 2009 a Endine Gaiano e vende anche fuori regione; ha iniziato a operare nell'estate scorsa il birrificio «Via Priula di San Pellegrino», guidata dal birraio-farmacista Giovanni Fumagalli; «Via Priula», appena nata, ha già vinto il più importante concorso nazionale per birrifici artigianali a Piozzo, in provincia di Cuneo; nella produzione anche la «Rosa!», una birra al lampone commercializzata in occasione della tappa del Giro d'Italia a San Pellegrino del 26 maggio; il birrificio Endorama di Grassobbio, guidato dal ventinovenne Simone Casiraghi, ha già vinto tre premi alla «Birra dell'anno 2001», concorso svoltosi alla fiera «Selezione birra» di Rimini; ultimo nato il birrificio Elav di Comun Nuovo che, a breve, inizierà a produrre direttamente luppolo americano.

Da venerdì saranno presenti tutti i birrifici (lo «Sguaraunda» solo con bottiglie non alla spina). La rassegna, con oltre 20 birre alla spina, si terrà nel salone delle cerimonie dell'hotel Bigio. Venerdì dalle 18 alle 24, sabato dalle 11 alle 24 (con pausa pomeridiana) e domenica dalle 11 alle 22, con pausa pomeridiana.

Alla cassa centrale saranno venduti i gettoni, al prezzo di 1,50 euro, con cui si potrà acquistare 15 cl di birra in bicchieri serigrafati con il logo della manifestazione. Ci saranno servizio ristoro, esposizione di prodotti tipici e musica dal vivo (sabato sera con il duo «Quovadis», con Giampietro Mostosi e Maurizio Gherardi).

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