Quello del turismo del vino è un fenomeno in espansione in Italia e in Europa, un comparto non toccato dalla crisi globale in atto da un biennio, come confermano le indagini più recenti, e privilegia quelle zone che affiancano a una produzione vinicola di qualità altre attrattive turistiche che rendono la vacanza completa. La zona del lago di Caldaro appartiene senza dubbio a questo genere, presentandosi come un'area turistica a 360 gradi, in grado di offrire, oltre a una strada del vino che attraversa i vigneti di una produzione enoica ricca e articolata, anche uno splendido lago che diventa la spiaggia di quanti l'hanno scelta come meta della loro vacanza estiva, e senza dimenticare il patrimonio storico-monumentale, villaggi lindi, ordinati e fioriti (secondo la migliore tradizione sudtirolese), circondati dal verde e collegati tra loro da piste ciclabili e forti di una struttura ricettiva costituita da alberghi e ristoranti di ottimo livello con personale dallo squisito senso dell'ospitalità, altra apprezzata dote dei sudtirolesi (citiamo, tra gli altri, lo Schlosshotel Aehrental, posto in un castelletto nel cuore di Caldaro, immerso nel verde e dalla cucina raffinata).
Un altro vantaggio di Caldaro (Kaltern in tedesco) e che è l'area altoatesina più a sud e dunque più vicina alla Lombardia, facilmente raggiungibile dal casello di Egna-Ora dell'autostrada del Brennero (poco più di due ore di viaggio dalla nostra regione), anche se ciò non sembra ancora essere ben considerato dai turisti italiani che costituiscono solo il 10-15 per cento del totale delle presenze (il grosso è costituito da tedeschi e austriaci). Eppure la montagna altoatesina, pur non facendo parte del "pacchetto turistico" vero e proprio della zona di Caldaro, è a un tiro di schioppo. Ma forse il fascino e il potere attrattivo di Caldaro è proprio dovuto al fatto che è quasi ignorato dal turismo di massa italiano, rendendolo meta privilegiata di un turismo straniero molto più di élite e riservato, amante del vino e della buona tavola come di quegli angoli suggestivi che sanno offrire tanto le tranquille, pulite e silenziose viuzze del centro di Caldaro quanto i percorsi ciclabili tra i vigneti che coprono copiosi le colline del territorio. Una vacanza dunque all'insegna del riposo e del relax, a distanza dal chiassoso turismo di massa.
Il vino - dicevamo - rappresenta il principale "atout" di Caldaro e, a questo proposito, è piuttosto curioso che il suo prodotto più conosciuto – il rosso Lago di Caldaro, il Kalterersee, prodotto con uve Schiava (affiancato dai rossi Lagrein, Merlot, Cabernet Franc e Pinot nero), prodotto che il nostro Luigi Veronelli definiva “vino di grande personalità e dal carattere inconfondibile” - "oscuri" di fatto una produzione di vini bianchi di notevole livello. È anche per questo che wein.kaltern, l'associazione che promuove il territorio di Caldaro e che riunisce le maggiori realtà produttive della zona (Ritterhof, Manincor, Klosterhof, Pichler, Niklas, Unterhofer, Kellerei Kaltern, Josef Brigl, Morandell, Castel Sallegg, Oberpreyhof, Andi Sölva, Steflhof, Erste+Neue, Kettmeir, Peter Sölva, Prälatenhof, Lieselehof), organizza all'inizio della stagione estiva "Caldaro in abito bianco", manifestazione che vede scendere materialmente nella piazza del Mercato il meglio della produzione dei bianchi di Caldaro, offerti, presentati e "spiegati" al pubblico dai titolari e dagli enologi delle case vinicole della zona. Una maratona che si apre nel tardo pomeriggio per terminare a mezzanotte, consentendo all'enoturista di assaggiare e confontare tra loro le diverse tipologie di bianco, dal Pinot bianco allo Chardonnay, dal Pinot grigio al Sauvignon, dal Moscato giallo al Traminer, dal Müller Turghau agli interessanti vitigni autoctoni come il Kerner e il Bronner. I bianchi del 2009 si contraddistinguono per l'aroma fruttato e la gradevole acidità, ma anche per i rossi della zona di Caldaro, a cominciare dal Kalterersee, quella del 2009 è considerata un'annata straordinaria, destinata a rimanere nella memoria come tra le migliori in assoluto.
P. S.
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